Dopo 26 anni di vita statunitense e come avrete capito dal mio post precedente per USA Coast to Coast che potete rileggere qui, nella mia famiglia si sta discutendo di futuro e programmi per la nostra vita “after retirement” (dopo la pensione).
Comprare una casa o un appartamento, e dove questo debba essere è ancora frutto di discussioni.
Su una cosa abbiamo già deciso: non torneremo in Italia al 100%, anche se qualche mese fa ci sembrava quella la soluzione più gettonata nei nostri discorsi.
Non lo è più. Ci abbiamo riflettuto tanto e non possiamo farlo: perché qui ci sarà sempre nostra figlia, se nel suo futuro ci saranno una famiglia e dei figli noi vorremmo essere presenti e pure per noi che qui negli Stati Uniti stiamo bene tanto da esserne diventati cittadini.
Questa è la parte ufficiale, la decisione già presa.

Rimane comunque da prendere la decisione sul tipo di casa che avremo qui in USA e al di là dell’oceano.
Mio marito si vede a coltivare pomodori in una casa con orto in Italia, con un giardino e con il grill.
Io, pur ammettendo che mi mancherà il giardino che abbiamo qui, grande e con il bosco intorno, penso che per la parte italiana del nostro progetto futuro, sia meglio un appartamento, che non abbia bisogno di troppa manutenzione, dove, se in estate dovessimo stare lontani, non ritorneremmo in una landa desolata di piante morte perché noi eravamo dai ”nipotini”.
Credo sia più facile eventualmente mantenere una piccola casa negli Stati Uniti dove al massimo, non avendo recinzioni, si può far venire qualcuno a curare un PICCOLO praticello, un giardino a low maintenance – basso livello di manutenzione, facile… anche perché saremo vecchietti!
Ho ragione, vero? Devo solo convircelo che alla fine quello che vorrei io è quello che vuole anche lui, ma questo non glielo diciamo!
A parte gli scherzi, non è vero che deciderò io. Se ne parlerà e si arriverà ad una decisione comune, come abbiamo sempre fatto.
Lasciando tutte le possibili opzioni aperte,la scorsa estate, mentre ero in Italia, ho iniziato la ricerca che pensavo più semplice, quella appunto italiana, perchè almeno lì il “dove” è deciso: si torna alle origini.
Invece mi sono accorta che il mercato immobiliare italiano mi è oramai completamente sconosciuto. Sono rimasta basita notando le differenze abissali tra le compravendite in Italia e quelle negli Stati Uniti, a partire dalla effettiva possibilità di vedere tutte le case che potrebbero andare bene sul mercato a quel momento per chi vuole acquistare.
A questo punto sono solo molto confusa: di case o appartamenti che mi abbiano impressionata non ne ho visti, anche perché ne ho visti proprio pochi… in due mesi (ok era estate, ma anche su quello stendiamo un velo pietoso… ),mentre mi sento di essere esperta sulla compravendita immobiliare negli Stati Uniti, da cui sono passata già due volte, tanto da poterne scrivere uno o più post per il mio blog, che so essere validi ed utili da qualsiasi parte degli USA si voglia vendere o acquistare.
E se anche non volete acquistare casa in USA, come funziona il mercato immobiliare apre uno spaccato sulla cultura e sugli americani che li fa comprendere ancora di più.
Ecco quindi il mio post e capiterete perché il detto “Tu casa es mi casa” non potrebbe essere più vero.
Buona lettura,
Claudia, Un’alessandrina in America
Una opinione su "Tu casa es mi casa in USA"