La spesa in USA

Oggi vi porto a fare la spesa per supermercati americani.
Salite a bordo del mio carrello e mettetevi belli scomodi.

Non nominerò il supermercato dove solitamente vado a fare la spesa, per non fargli pubblicità gratuita.
Magari, chi di voi vive qui potrà divertirsi, provando a indovinarlo dalla mia descrizione.

Vado quasi sempre lì per vari motivi: è vicino a casa, riesco a trovare prodotti italiani che non vendono in altri posti, fanno offerte molto convenienti, ecc…
Non è tra i più economici, ma tutto sommato, dopo aver girato quasi tutti i supermercati della zona in questi cinque anni, questo si è rivelato per noi il miglior compromesso.

È stato il primo supermercato in assoluto dove siamo andati a fare la spesa, appena giunti negli Stati Uniti d’America, su consiglio di mia zia, fan sfegatata di questa catena.
Quel giorno, siamo fuggiti a gambe levate, spaventati dai costi esorbitanti dei prodotti e, per circa un anno, non vi abbiamo messo più piede, convinti che mia zia fosse un po’ svitata.

Abbiamo cominciato un lungo peregrinare per tutti i supermercati della zona, senza eccezioni.
Non ci siamo fatti mancare nulla: da Walmart a Costco, da Trader Joe’s a Win Dixie, da Sam’s Club a Whole Foods, da Seed To Table a Fresh Market, per chiudere con Sprouts e perfino Restaurant Depot.
Alla fine, siamo tornati al punto di partenza, pronti a fondare un fan club del nostro supermercato preferito, assieme alla mia cara saggia zietta.

Non è detto che quanto sto per raccontare su questa catena di supermercati valga anche altrove, anzi.
Ancora una volta, è per dare una microscopica idea di quante infinite sfaccettature caratterizzino un Paese vasto come gli USA.

E va bene, vi do solo un piccolo suggerimento: il suo nome inizia con la lettera “P” e finisce con “ublix”.

Qualche sospetto?

Se non ci arrivate, la soluzione si trova proprio nel mio post intitolato “Vi porto a fare la spesa in Florida”!

Pietro, Provenzano’s Blog

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Pubblicato da pietroprovenzano

Scrittura, Comunicazione, Web: tre passioni che, ad un certo punto, sono diventate un lavoro (Web Content Manager/Copywriter), per conto di una web agency torinese, per la quale ho curato la parte SEO e SMO dei clienti, occupandomi di Social Media Strategy e costruzione di ecosistemi digitali. Ma la vita è sempre piena di sorprese, incontri inaspettati, circostanze impreviste, scelte giuste e scelte sbagliate. Sicché, impegnato tra un progetto e l'altro, ecco che ora mi ritrovo a vivere sull'altra sponda dell'Oceano Atlantico, a svolgere un lavoro totalmente diverso, nel campo della ristorazione. Una storia lunga. Talmente lunga, che ho deciso di raccontarla nel libro: "Tirati su, sei un budda anche tu", le cui vendite su Amazon.it stanno contribuendo ad aiutare un orfanotrofio del Nepal. Se volete saperne di più… Un cambiamento drastico, dunque. Ma come si può notare, è rimasta a farmi compagnia la mia prima passione, quella di sempre, che non mi abbandonerà mai: la scrittura :-)

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