Quando ci si trasferisce in USA, o in un altro paese probabilmente è lo stesso, penso sarebbe meglio non avere aspettative. Lo so che detto così suona strano ma proverò a raccontare cosa intendo.
Certo il desiderio la speranza che tutto vada bene e ci sia un risvolto positivo dall’esperienza è non solo legittimo, ma anche auspicabile. Così come è bene avere chiari quali sono gli standard che certi aspetti della vostra vita personale e famigliare devono realizzarsi. Questo perché possiate trovare la miglior via per vederli realizzati.

Ma secondo me questo deve essere visto come un obiettivo molto personale legato maggiormente alla sera privata o prettamente famigliare. Quello che secondo me spesso può portare ad errori di valutazione, e purtroppo ho visto spesso anche a grandi delusioni, è come dovrebbero essere le persone intorno a noi, l’ambiente in cui ci troveremo che sia a scuola al lavoro o in altri posti.
Come dicevo avere un desiderio o un auspicio è più comprensibile, ma spesso se si va oltre e si creano vere e proprie aspettative queste vengono deluse perché sono state create su parametri troppo legati alla nostra vita “precedente’ o su idee magari errate di come siano le cose in USA. Come ho scritto già in altri post, molto spesso capita che in tanti abbiano la percezione di conoscere di già gli USA perché visti in tanti film o serie tv, o perché magari sono stati meta di precedenti vacanze. Ma nulla secondo me prepara veramente a vivere qui, soprattutto se si parla di un trasferimento sul medio e lungo termine dove quindi un legittimo desiderio è quello di integrarsi a fondo e mettere radici.
Uno degli aspetti che secondo me può maggiormente farci cadere in inganno è la lingua inglese e la sua conoscenza (o non conoscenza). Anche quando la si parla abbastanza bene e non si hanno problemi a farsi capire se si ha un approccio “lavorativo” o “da vacanza” ci possono essere scivoloni che ci fanno avere la percezione sbagliata delle cose o creare aspettative sbagliate.
In questo post ho approfondito un po’ di più alcuni tranelli che secondo me sono legati all’inglese e che possono alle volte generare false aspettative nei rapporti con gli altri.
I’m friendly, but I’m not your friend
Valentina, Parole Sparse