Lincoln Highway, storia di una strada scomparsa

Ben prima della Route 66, ben prima del concetto stesso di On the Road e di viaggio Coast to Coast, esisteva una strada che univa le due sponde del continente americano, una strada che aveva ed ha tutt’ora il suo punto più a est a New York City, nel centro di Manhattan, per l’esattezza a Times Square.

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In pochi lo sanno, ma è proprio nell’incrocio tra la Broadway e la W 42St che ha inizio la prima autostrada americana, la Lincoln Highway, che arriva fino al Lincoln Park a San Francisco nella sponda ovest degli Stati Uniti d’America.

La costruzione della strada iniziò nel 1913 e si concluse nel 1925, un’opra mastodontica per l’epoca.
La Route 66 arrivo solo nel 1926, poco dopo, è vero, ma la Mother Road non inizia nella sponda est della nazione ma nella città del vento, a Chicago.

La Lincoln Higway, ha avuto una storia travagliata, è stata modificata più volte, ma non ha mai perso la sua identità, così personale e ricca di storia e significati, non è un caso che sia stata dedicata al presidente Lincoln, tanto amato dagli americani.

La realizzazione si deve a Carl G. Fisher, un imprenditore americano nato in Indiana nel 1874, il quale ideò anche l’Indianapolis Motor Speedway e il progetto di Miami beach, un visionario per l’epoca, una persona a cui si sono ispirati in tanti nei decenni successivi.
Nella sua idea doveva toccare città importanti come New York City, Princeton, Gettysburg, Pittsburgh, Chicago, Omaha, Cheyenne, Salt Lake City, Sacramento e San Francisco, e fu proprio questa idea a rivelarsi vincente e a permettere a molte cittadine di nascere dal nulla a supporto dei viaggiatori, ma si rivelò anche la sua debolezza.

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Mappa del sito http://www.lincolnhighwayassoc.org

Questa strada oggi, a differenza della Route 66, è praticamente scomparsa, è possibile percorreva in modo abbastanza fedele anche se purtroppo se ne sono perse le tracce in molti tratti, nell’idea di Fisher la Lincoln Hughway doveva unire le città più importanti e rendere il percorso veloce e semplice, quindi non una highway panoramica ma utile, una caratteristica che l’ha praticamente fatta scomparire quando la I-80 le è passata sopra.

Oggi ne rimangono percorribili solo alcuni tratti, molti brevi che corrono paralleli alla I-80 oppure più lunghi e lontani dalle città e in alcuni casi sterrati, la sua percorrenza fedele è ben più complicata della Route 66, ed è facile perdersi. Per questo ho realizzato un articolo dettagliato, che offre spunti e consigli per percorrerla in tutti gli stati che attraversa, un articolo unico in Italia che ho realizzato con passione partendo da informazioni fornitemi dalla “The Lincoln Highway Association” e che potete leggere per intero nel mio blog cliccando qui, un appassionante viaggio corredato da foto nuove e d’epoca.

Buon Viaggio!

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Pubblicato da Roberto Rossi

ROBERTO ROSSI (Arezzo 1971) si diploma in elettronica nel 1990, ma fin da subito manifesta il suo interesse per la fotografia ed i viaggi, anche grazie al papà fotografo ed a tanti amici viaggiatori. "Ricordo ancora quando da piccolo mi recavo nell'agenzia viaggi del mio paese a prendere le brochure appena arrivate, mi bastava aprirne una per iniziare a viaggiare con la mente. Poi per fortuna all'eta di 16 anni il mio primo viaggi in Marocco, da li un susseguirsi di emozioni ed avventure in tutto il mondo." Roberto ha sempre dimostrato un'attrazione particolare per gli USA, nazione che conosce profondamente, dalle grandi città dell'est, una su tutte New York City, ai grandi parchi dell'Ovest, non ultima la strada che lo ha cambiato per sempre, la Route 66, per la quale pubblica la sua prima opera "Route 66 il mito Americano" - edizioni Amazon, nel 2017. Artista, viaggiatore, motociclista, tutte passioni che esprime nel suo blog Vegani in Viaggio e nelle pubblicazioni ricche di foto e curiosità, ma sempre essenziali ed estremamente efficaci, niente di superfluo, tutto pensato per aiutare il viaggiatore. Vegano da molti anni, amante della Natura e degli animali, ha un amore particolare per i gatti con cui condivide da sempre la sua vita. La passione per la fotografia, i viaggi e la grafica (sua principale attività), regalano un mix sempre attento e funzionale in ogni opera realizzata, Roberto ama chiudere spesso i suoi racconti scritti o narrati con una frase che esprime tutta la sua passione per la vita e le avventure in giro per il mondo: "Buon viaggio a tutti voi, ovunque la vita vi porti!"

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