Halloween è una festa molto amata negli Stati Uniti. Si celebra il 31 ottobre, la vigilia della festa di Ognissanti. Il suo nome infatti deriva dalla contrazione di Hallows’ Even o Hallows’ Evening, che significa proprio vigilia dei Santi. In essa si riuniscono tradizioni celtiche, come il festival del raccolto, o Samhain, a sua volta derivante da tradizioni pagane e il ricordo dei defunti della tradizione cristiana.
Qui da noi ci sono molte Haunted House (case con i fantasmi), e credo siano comuni in tutti gli Stati Uniti. Mi ricordo che appena arrivati qui degli amici ci avevano portati. Io sono paurosa e non è che l’esperienza mi fosse piaciuta particolarmente, anche se sapevo essere tutto finto. Invece alcune case sono davvero con i loro fantasmi , voi ci credete?
Cominciamo proprio con una storia di fantasmi veri con Tiziana.
Tiziana (ero Lucy Florida travel blog)
Nel cuore di Coral Gables, a Miami, si trova un lussuoso albergo dove vive un fantasma. Il Biltmore Hotel ha una storia piuttosto sfortunata: inaugurato nel 1925, cadde prontamente in declino prima a causa di un uragano, e poi per la Grande Depressione. I suoi cattivi affari attrassero la malavita che vi instauro’ un giro di gioco d’azzardo, alcool di contrabbando e prostituzione. Durante quegli anni al Biltmore Hotel venne assassinato un rivale di Al Capone: il fantasma di Fatty Walsh si racconta che ancora chiami l’ascensore del tredicesimo piano.
Continua a leggere La storia del Biltmore Hotel.
Torno a vivere in America ci racconta nel suo post le origini della festa e le tradizioni a cui nessun americano si sottrae.
Torno a vivere in America
A inizio ottobre i giardini delle case americane si trasformano in set da film horror pieni di zucche malefiche, fantasmi, scheletri, gatti neri, pipistrelli, calderoni e streghe. È la tradizione di Halloween, una delle feste più importanti negli Stati Uniti e seconda, per introiti commerciali, solo al Natale. Se volete saperne di più, ne ho parlato sul mio blog. Continua a leggere Halloween una festa commerciale dalle origini pagane
Francesca guarda ad Halloween attraverso gli occhi dei bambini ed in effetti per loro e` proprio un giorno speciale.
Francesca, Georgia Peach in Tiger Town
Certo che Halloween deve essere davvero una festa fantastica agli occhi dei bambini: si va in giro mascherati e si ricevono dolcini! A me piace contribuire a questa magia reagendo ai costumi dei piccoli visitatori: quando sono mostri fingo di essere spaventata, quando arriva l’ennesima eroina Disney fingo lo stesso stupore che ho mostrato per la prima. La mia preferenza però va ai costumi creativi. Finché era piccolo ho potuto decidere per mio figlio, quando è cresciuto un po’ ho dovuto cedere alle sue richieste di mascherarsi da personaggio del momento. Uno dei costumi più carini e inusuali lo ha indossato quando aveva appena due anni, abitavamo nel Pacifico e l’ho vestito da re Hawaiano, faceva una grande tenerezza con le sue braccine e manine che ancora avevano le fossette.
Lo scorso Halloween, lui ormai è grande, per la prima volta ci siamo vestiti seguendo lo stesso tema: gli anni Ottanta. Io ero Tina Turner e lui uno spettacolare Freddie Mercury.
Come ogni anno anche questo anno lascerò fuori dalla porta di casa la mia zucca intagliata con dentro la candela accesa, così da aggiungere una luce in più ad illuminare il buio di questa magica notte.
Infatti come si festeggia Halloween dipende tanto dal fatto se si hanno bambini piccoli, o no. Perche` nel primo caso la componente paurosa sparisce praticamente del tutto e rimane la tradizione di andare a raccogliere le zucche nei Pumpkin patch (i campi di zucche), decorare le case e vestirsi con costumi. Le zucche vengono intagliate, cosa non facile e molto incasinata (i semi sono molto appiccicosi: vengono ripuliti, si seccano e poi si fanno arrostire per essere mangiati), per poi essere lasciate fuori dalle porte illuminate di notte dall’interno da candele, che ne rivelano i disegni “paurosi”.
Le case vengono decorate da fantasmi, ragnatele e ragni giganti. Di sera molte volte vengono illuminate in maniera sinistra la luci arancioni o proiezioni di zombie sui muri. I bambini si mascherano come succede a Carnevale, anche se fantasmi, streghe e zombie sono tra i costumi più amati mentre non sono presenti tra i costumi di Carnevale. La sera del 31 fino a quando hanno 13-14 anni, i bambini vanno a fare trick or treat (dolcetto o scherzetto) e naturalmente ricevono solo dolci.
Questo non toglie che la polizia allerti sempre tutti i genitori che si portino i bambini in zone conosciute e che i dolci vengano controllati bene prima che il bambino possa metterli in bocca. Ormai è diventato molto strano e guardato con sospetto un dolce “casalingo” o una caramella o cioccolatino sfuso e non sigillato. La componente cattiva di Halloween esiste, per cui è importante che i bambini vengano protetti. Sono successi casi in cui il dolce conteneva chiodi o una qualche forma di veleno. Eh si’. Se invece non si hanno bambini piccoli la componente dark diventa predominante.
Claudia invece ci parla della nostalgia che si prova quando ci si trova senza bambini per casa, un empty nest, come dicono qui, con il nido vuoto. Diventa difficile non ripensare a quegli Halloween in cui si andava a fare trick or treat e non ricordare con affetto tutti i vari costumi che sua figlia ha indossato negli anni.
Claudia, Un’alessandrina in America
… Non arriva nessuno da noi neanche dalla città: siamo fuori mano e nascosti in una zona circondata non solo da parchi, ma anche da strade a grande scorrimento.
Finisce che quando compro i dolcetti, alla fine li devo mangiare tutti io!
Ho provato a comprarne che non mi piacciono, ma li mangiavo lo stesso..allora mi sono rassegnata e mi faccio una scorta di MM’s o di KitKat, che mi piacciono parecchio… ahimè!
Come vedete i dolcetti li compro lo stesso… che Halloween e` senza di loro o le zucche??
Ma e’ un po’ triste comunque… fa parte dell’essere empty nesters?
Perché se erano già un po’ di anni che non si andava a fare Trick or Treat, c’erano comunque feste in costume e anche a scuola il 31 ottobre ci si veste, allora di questo vuoto me ne sto rendendo conto ora che mia figlia neanche gira per casa. Continua a leggere Halloween senza bambini
Che si abbiano bambini oppure no, Halloween è una festa in cui un viaggio negli Stati Uniti può essere molto interessante, specialmente se ci si trova in città turistiche, come New York o San Francisco, come ci raccontano Roberto e Sabina.
Roberto, Vegani in viaggio
Trascorrere Halloween a Manhattan vuol dire essere proiettati in una realtà completamente diversa da quella normalmente vissuta a New York City. In pochi giorni la città si trasforma in una realtà fatta di orrore, musica e colori, un’esperienza che andrebbe fatta almeno una volta nella vita.
In tutta la città si susseguono feste ed eventi a tema, è impossibile descriverli tutti.
I festeggiamenti iniziano qualche giorno prima con la Pumpkin Flotilla Launch a Central Park, si tratta di una sfilata di zucche galleggianti che ogni anno la Central Park Conservancy organizza nell’Harlem Meer, il lago nella zona nord del parco. In pratica si tratta di un rituale magico molto conosciuto a Manhattan, dove partecipano un sacco di newyorkesi vestiti a tema. In realtà può partecipare chiunque, basta portare la propria zucca intagliata nell’area dedicata un oretta prima dell’inizio dell’evento, al crepuscolo verrà accesa e posizionata sul laghetto. Continua a leggere Halloween a New York
Sabina (Living in California: That’s Culture Shock)
Ho vissuto solo un Halloween qui a Los Angeles e mi appresto a vivere il secondo, ma di certo gli Halloween che ho festeggiato a San Francisco, nei cinque anni in cui sono vissuta li, sono quelli che ricordo con più gioia. San Francisco è una città bellissima e nel periodo di Halloween, che corrisponde a quella che in città viene chiamata l‘Indian Summer, diventa ancora più bella. Il cielo è terso, il sole splende, e l’aria che è gelida nella maggior parte dell’anno, si fa più mite. E i bambini corrono per le strade per il classico trick or treat, dolcetto o scherzetto, come lo chiamiamo noi. E’ una festa molto sentita da tutti, non solo dai bambini. Vengono chiuse strade intere per permettere alle famiglie di fare capolino alle porte delle case alla ricerca dei dolcetti in molte zone della città e molti si piazzano in strada con la loro seggiola per offrire dolci o regali ai bambini. E’ davvero una festa unica, che non può davvero lasciarti indifferente.
Ecco qui un mio racconto di Halloween scritto proprio a San Francisco
E cosa ne dite di un Halloween sottozero? Francesca ci racconta come si vive Halloween in Alaska.
Francesca, Il sole di mezzanotte
Halloween in Alaska e’ letteralmente festeggiato sotto zero con temperature che arrivano anche -7/-10 C non appena cala il sole… ma questo non impedisce alla comunità di Fairbanks di organizzare eventi a tema per tutto il mese di Ottobre, tra camminate nei sentieri “paurosi”, nelle case stregate ed eventi di decorazioni di zucche. Gli studenti dell’università dell’Alaska condividono le loro conoscenze sulle ossa, gli insetti, e sui pipistrelli dando la possibilità di visitare ed esplorare il museo gestito da loro travestiti in costume. Inoltre lo storico parco “Pioneer park” di 109 ettari si trasforma in una vera e propria piccola città tutta in stile Halloween, con musical, food truck, gare di “mangiate” ed un sacco di attività’, e la possibilità di fare il giro dell’intero parco sulla locomotiva a vapore di 101 anni.
E voi conoscete Halloween, ne avete vissuti ? Ce li volete raccontare nei commenti?
Intanto: Boo! a tutti.
Gli autori di USA Coast to Coast