Da diversi anni l’immigrazione interna negli Stati Uniti rappresenta un fattore di grande impatto politico, sociale ed economico. Negli ultimi due anni poi è stato un vero boom dovuto alla pandemia che ha rimescolato le carte in un modo imprevedibile, e forse anche impensabile prima della primavera 2020.
I 5 stati he stanno raccogliendo la maggior parte delle persone che hanno deciso di cambiare in qualche modo la loro vita sono l’Arizona, iI North Carolina, il Colorado, la Florida e il Texas. Queste persone si stanno spostando per svariati motivi come una fiscalità meno pesante, un costo della vita più sostenibile o la scelta (spesso per motivi simili) fatta dale aziende dove lavorano di spostare le loro sedi altrove.

Di contro gli stati che stanno perdendo il maggior numero di residenti sono tra gli altri New York, California, New Jersey… Mete che ancora fanno gola a tanti immigrati che arrivano da altre nazioni.
Non serve essere dei grandi esperti degli USA per sapere che tradizionalmente questi stati e i loro abitanti hanno spesso posizioni e tradizioni differenti, se non opposte, a quelle degli stati dove si stanno muovendo.
Questo, come dicevo genera, un grande cambiamento che è sotto gli occhi di tutti e che si palesa sotto tanti aspetti quotidiani. Dalla carenza delle case a disposizione, al cambio di politica in alcune città, contee, e anche a livello statale. Talvolta questo appare in totale contrasto con quelle che sono scelte a volta diametralmentre opposte prese quasi a rinforzare lo status quo di chi ha visto per tanti anni (alle volte decadi) una sorta di status quo che non era stato minato.
Si sta creando una situazione di forte cambiamento dove chi si muove sceglie uno stato che sta completamente cambiando e che nel futuro prossimo probabilmente subirà in realtà ancora più cambiamenti. Ovviamente sperando che a prevalere siano i pregi esistenti e una spinta positive portata dei nuovi immigrati.
Come il Texas sta cambiando dopo la pandemia
Il Texas, anche prima di questi cambiamenti, era uno stato, secondo me abbastanza sorprendente, almeno agli occhi di tanti italiani, che hanno spesso lo stereotipo del cowboy e dei pozzi di petrolio. Mentre ci sono tra le altre cose bei musei d’arte, tanta industria tecnologica, una natura che passa dalle zone desertiche alle foreste, dalle coste ai canyon, o città un po’ “hippie” come la capitale Austin e non solo le campagne ancora tradizionaliste.
Un interessantre approfondimento è nel capitolo dedicato al Texas nel libro di Francesco Costa “Questa è l’America”. Se, invece, siete curiosi di leggere qualcosa in più su come ho visto cambiare la cittadina del Texas dove vivo vi rimando a questo mio post:
Almost 10 years in Tyler… a lot has changed
Valentina, Parole Sparse: un’italiana in Texas