Gli Stati Uniti sono ricchi.
Gli Stati Uniti sono i grattacieli sfavillanti delle metropoli, le decorazioni natalizie di questo periodo, la gente che fa la coda nei negozi e nei supermercati per preparare i cibi delle feste.
Gli Stati Uniti sono il paese delle possibilità.
Un mio follower sotto un mio post ha scritto “ È uno degli elementi straordinari degli USA. Puoi vivere al freddo e poi se ti stufi trasferirti al caldo. Ovviamente lavoro permettendo. Ma si sa, negli Stati Uniti è quasi tutto possibilie”.
Sembrerebbe il paese di Bengodi, quello descritto da Boccaccio, il paese dell’abbondanza.
Per molti lo è.
Per tanti lo può diventare.
Per altri non lo sarà mai.
Questi cittadini di serie B sono tantissimi, nascosti nelle zone povere delle grandi città, quelle dove i turisti non arrivano, o che vivono nelle sterminate lande degli Stati, che magari si attraversano nei Coast to Coast che tanto fanno chic in questo periodo, ma che non si vedono veramente.
E non parlo neanche degli homeless, che purtroppo anche a causa del Covid si sono moltiplicati nelle grandi città.
Parlo dei milioni di persone a cui il luogo dove sono nati non dà le stesse possibilità di chi è nato in un posto differente
E a fare la differenza tra spiccare il volo o avere una vita di malattie e povertà a volte è la presenza o no di un supermercato.
Vi vedo, penserete: che sta a dire questa? Magari ridete pure.
Anche a me sembrava impossibile.
Poi mi è successa una cosa bellissima, che mi ha cambiato la vita e mi ha fatto capire moltissimo di questa società dai contrasti estremi.
È un post che è stato letto e condiviso da molti e ne sono felice perchè è un argomento che mi sta particolarmente a cuore.
Mi auguro che lo portiate nel cuore anche voi
Claudia, un’Alessandrina in America