Sapevate che la citta’ di Philadelphia e’ legata ad una “fake news” che dura da 80 anni e che tutt’oggi desta un enorme interesse e curiosità?
La leggenda narra che Il 28 ottobre 1943 alle ore 17:15 fu realizzato un esperimento “scientifico”, conosciuto con il nome di “Philadelphia Experiment”, durante il quale il cacciatorpediniere USS Eldridge (DE-173), ormeggiato nel molo di Philadelphia, sarebbe svanito nel nulla per diversi istanti, ricomparendo dopo pochi minuti in Virginia, a Norfolk, prima di ri-materializzarsi nuovamente nel luogo dove si trovava prima del “teletrasporto”.
A capo di questo futuristico progetto si narra che ci sarebbero i nomi di due scienziati del calibro di Albert Einstein e Nikola Tesla…
Il Philadelphia Experiment
Ma c’e’ qualcosa di vero nella leggenda dell’Eldridge? Perche’ questo enigmatico episodio generò questo enorme clamore e curiosita’, tanto da ispirare innumerevoli studi, libri e film, nonostante la totale assenza di documentazione ufficiale?
Sicuramente uno dei personaggi realmente esistiti, da cui tutto ebbe inizio, fu Morris K. Jessup, un fantomaticoufologo e scienziato (senza nessun titolo di studio) che nel 1955 ricevette un interessante lettera dall’ex marinaio della marina mercantile Carlos Allende (o Car Allen), in cui quest ultimo raccontava di essere uno dei testimoni oculari della sparizione del cacciatorpediniere Eldridge, imbarcato sulla nave accanto al momento dell’esperimento.

Da allora inizio’ tra i due una fitta corrispondenza in cui Allende – che non fu mai rintracciato e che spediva le sue lettere da una fattoria abbandonata – racconto’ che la Marina Militare avrebbe sperimentato la tecnica del teletrasporto, come arma di difesa dai sottomarini nazisti durante la Seconda guerra mondiale, utilizzando enormi bobine, messe a punto da Tesla.
Secondo Allende, la Marina decise poi di sospendere l’esperimento, perché’ durante il teletrasporto molti membri dell’equipaggio non fecero più ritorno, perdendosi nella finestra spazio-tempo. Con i marinai sopravvissuti ed i testimoni venne utilizzata l’ipnosi, per far loro dimenticare quanto accaduto.
Jessup, sulla base anche di queste informazioni, pubblicò un libro dal titolo “The expanding case for the UFO”, in cui esponeva la sua teoria secondo cui gli alieni, utilizzando potenti campi elettromagnetici, “deformassero” le dimensioni spazio/tempo per attraversare immense distanze interstellari; ovviamente erano presenti molti riferimenti legati all’esperimento di Filadelfia.
In seguito all’uscita del manoscritto, venne invitato a Washington, per esporre le sue teorie all’” Office of Naval Research”, ma non si presento’ mai… mori il giorno prima, intossicato dai gas di scarico della sua automobile. Le notizie ufficiali parlano di suicidio causato una forte depressione dovuta al divorzio e al poco successo del suo libro, molti invece sostengono che venne eliminato per via delle sue scomode conclusioni sull’esperimento di Philadelphia.
Coincidenze o un ulteriore mistero nel mistero, che ha solo contribuito ad aumentare il clamore della vicenda?
LA REALTA’ SCENTIFICA
Scientificamente diremmo che si e’ trattato di un esperimento minore, tenuto segreto dalle autorità per esigenze di sicurezza nazionale, sul quale poi si è scatenata la fantasia di appassionati di scienza e scrittori.
Considerando che ci si trovava nel bel mezzo della Seconda guerra mondiale, venne probabilmente sviluppato un progetto che, attraverso i campi magnetici, riuscisse semplicemente ad ostacolare i sommergibili tedeschi, responsabili di aver affondato molte navi da guerra statunitensi, consentendo alla nave di “sparire” dagli schermi del nemico.
Un’altra prova che mette in dubbio la veridicita’ de l’“Esperimento di Philadelphia” sono i diari di bordo dell’USS Eldridge: sembra che addirittura il cacciatorpediniere non attracco’ mai al molo di Philadelphia!
Ci troviamo di fronte probabilmente ad una colossale “fake news”, a cui molti vogliono ancora credere… perché, diciamoci la verita’, sarebbe davvero meraviglioso se davvero esistesse il “teletrasporto”!
Debora, Philadelphia