Spring Break, ovvero il periodo in cui Ft Lauderdale diventa la prima destinazione turistica degli USA

Siamo arrivati a QUEL periodo dell’anno.

Lo Spring Break.

Tanto amato dagli Americani, tanto temuto da chi, nel South Florida, ci vive. Mentre nel resto degli Stati Uniti la colonnina di mercurio difficilmente sale sopra lo zero, qui nella Tri County veleggiamo ampiamente sopra ai 25 gradi. Non c’è da stupirsi, quindi, che, fin dagli anni ’60, questa zona è stata eletta a principale meta turistica per le vacanze di primavera, ossia lo Spring Break. Dall’ultima settimana di Febbraio a metà Aprile, chiunque ne abbia la possibilità scende in Florida per godere del caldo, del mare e, soprattutto, della movida.

Bar galleggiante con cui è possibile fare su e giù per l’Intercostale e bere senza sosta

Avrete sicuramente visto un qualsiasi film o telefilm in cui i giovani universitari vengono al Sud a passare le loro vacanze in un’orgia di alcol, droghe e sesso: dagli anni ’60, Fort Lauderdale (o meglio Ft. Liquordale) è stata scelta come meta di elezione.

Tutto nacque nel 1930, quando gli studenti della squadra di nuoto della Calgary University elessero la città a loro luogo prediletto per il break primaverile, ma la vera consacrazione avvenne in seguito al film Where the boys are (La spiaggia del desiderio), un film ambientato sulle spiagge di Broward County. Da quel momento, grazie a All You Can Drink a 1,5 dollari, spiaggia, mare, sesso selvaggio ha fatto arrivare a FL, ogni anno, più di 350.000 giovani universitari. Tanto da richiedere, nel 1985, misure drastiche che arginassero il problema: attualmente è vietato bere in spiaggia, i marciapiedi sono transennati, in alcune zone viene emesso l’ordine di coprifuoco dopo una certa ora, molti hotel non affittano a gruppi numerosi (e, in ogni caso, le tariffe sono folli anche per un 1*). Ma, nonostante tutto, una quantità infinita di collegiali arriva in South Florida e, ogni anno, alla fine di queste 6 settimane di orge giovanili, si contano gli incidenti (anche mortali), le denunce, gli arresti. Solo lo scorso anno, una partita di droga tagliata male ha causato l’overdose di 5 ragazzi (di cui 2 almeno sono morti), studenti di un college militare che avevano affittato una villetta nel blocco dietro casa mia.

Se Fort Lauderdale ha espressamente bannato (‘nsomma…) gli eccessi dello Spring Break, questo non è successo per le spiagge di Hollywood e, soprattutto, Miami Beach, dove negli ultimi anni si sono verificati incidenti di un certo livello, da portare il sindaco della città a emettere ordinanza di coprifuoco. Altre città che hanno accolto gli spring breaker, attualmente, sono Panama City e Daytona, dove le restrizioni sono ancora poco stringenti.

Immagine presa il 21 Marzo 2020, DURANTE il Lockdown

Per noi local, in realtà, cambia poco. Viviamo nelle aree più residenziali, lontano dal casino e dai bar AYCD. Sì, è vero, il traffico è terribile, le spiagge affollate e fumose, i ristoranti inavvicinabili e al supermercato le casse sono sempre intasate da ragazzotti che acquistano solo birra e pane in cassetta (quando sarebbe molto meglio una bella crema solare protezione TOTALE), ma a parte l’aspetto folkloristico, non ci disturba. E’ però davvero interessante, dal punto di vista sociale, vedere dal vivo quello che abbiamo sempre visto nei film e nei telefilm. Nei gruppi dei social cerchiamo sempre di dissuadere chi chiede informazioni per scendere in Florida a Marzo, ma non sempre si viene presi sul serio o si comprende esattamente la portata del fenomeno. Conosco diverse persone che, trascurando i consigli, sono arrivate per poi decidere che ne avevano avuto abbastanza 🙂
Vi lascio qualche link, giusto per far capire quale sia la portata del fenomeno

Video di Fort Lauderdale Spring Breaker


In questo si vede la passeggiata notturna transennata

Fort Lauderdale Beach CAM: in diretta dalla spiaggia (selezionate FLL Courtyard dal menu a tendina).

La ricetta del mese: Sugo di pomodoro arrostito

Questo mese vi do una ricetta facilissima e davvero molto comoda per una salsa di pomodoro a prova di cucinaremalisti: non sporca la cucina, non richiede di essere controllata e ne viene abbastanza da essere stoccata in congelatore per quando non si ha tempo.

Sugo di pomodoro arrostito

Ingredienti:

  • 1 kg di pomodori a grappolo (qui si chiamano Campari), sono quelli grandi circa 5-7 cm belli maturi
    Una cipolla media dorata
    2 spicchi di aglio
    Timo e origano
    1 cucchiaino di zucchero
    1/2 cucchiaino di sale
    Un cucchiaino di salsa di soia
    3 cucchiai di olio di oliva
    Burro, pepe e basilico per finire

Procedimento:

Tagliare a pezzi grossolani pomodori e cipolla
Mettere in una teglia coperta di carta da forno, condire con gli aromi (escluso il basilico) e l’olio.
Infornare ventilato a 400° (200C) per 30 minuti, o almeno fino a che le verdure non sono arrostite e bruciacchiate ai bordi come in foto

Ancora calde, versatele in un frullatore, aggiungete il basilico e azionate alla massima velocità per circa un minuto, o fino a che non si ottenga una salsa ben vellutata.

In una padella, sciogliere un cubetto di burro da circa 15g e mettere una paio di mestoli di salsa. Regolare di sale e spezie e usare il condimento per la vostra pasta preferita. Quelli in foto sono dei ravioloni ripieni di mozzarella, ma questo sugo è perfetto anche per condire gli gnocchi alla sorrentina o dei semplici spaghetti

NOTE:
La salsa viene circa 700mL, più che sufficiente per condire 8-10 porzioni di pasta
La consistenza della salsa è perfetta, nel caso la vogliate un pochino più fluida, basta allungare con l’acqua della pasta.

Enjoy!

Elena, Florida

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