Scegliere il College in America part 2: il compromesso economico

L’ultimo mese non è stato un periodo facile, sia personalmente che per tutta la famiglia. Come avevo scritto nell’articolo precedente,  è arrivato per la nostra prima figlia il momento di scegliere l’università. Io, che sono una boomer, ero abituata al “metodo italiano”, cioè al fatto che nell’ultimo anno di scuola media si dovesse scegliere la macroarea, che molto probabilmente avrebbe influenzato poi la scelta futura dell’università, e quindi del destino lavorativo (sempre se la “fortuna” ti assisteva e la scelta fatta si rivelava poi azzeccata…).

Qui in USA abbiamo scoperto un mondo tutto nuovo, scolasticamente parlando, e io ma soprattutto mio marito ci siamo dovuti mettere sotto a studiare come quando dove e perché scegliere una università piuttosto che un’altra per e con la nostra primogenita.
Come avevo già scritto, di differente rispetto all’Italia, la scuola superiore qui è uguale per tutti, cioè non esistono i vari licei (esistono comunque delle scuole professionali di avviamento al lavoro per chi non se la sente di laurearsi…). Le materie possono differire nel secondo biennio per corsi elettivi, che possono indirizzare verso materie scientifiche piuttosto che umanistiche o artistiche.

Campo di football della Lake Orion High School, in Lake Orion (MI) (fonte thembca.org)

Già dal terzo anno nelle scuole gli studenti iniziano ad approcciare all’università, attraverso degli incontri con dei rappresentanti che presentano i corsi di studio. Gli studenti sono invitati agli Open day nei Campus universitari, dove gli viene assegnato uno studente tutor e possono fare shadowing per un giorno (cioè seguire le lezioni e le attività di una giornata tipo). Le Università più prestigiose sono costose e molto selettive. In genere lo studente sottopone domanda a molteplici Università, comprese un paio di riserva nel caso le domande dovessero venire rigettate dalle prime scelte. Alcune Università, oltre ad avere una soglia di una media scolastica più o meno alta, richiedono anche un tema motivazionale, e nel caso di indirizzi artistici come canto recitazione o ballo, un provino di ammissione. Nel giro di qualche settimana l’Oracolo si pronuncia e si potrà quindi scegliere tra quelle che hanno dato responso positivo, e lo studente verrà chiamato a dare una caparra per garantirsi il posto a partire da agosto.

Vista aerea di (parte dello) sterminato campus universitario della University of Michigan, il college più prestigioso (e costoso) dello stato, Ann Arbor (MI)(fonte amazonaws.com)

Bene! Tutto a posto, direte voi! Eh no! Questa era la parte facile, dico io… ora, soprattutto per noi è iniziato un calvario. Perché una famiglia americana, per rendere i costi del College sostenibili, sa di avere almeno un paio di scelte, quali attingere ad un fondo di risparmi attivato molti anni prima, oppure di aprire un mutuo che il ragazzo dovrà estinguere nei primi anni lavorativi. Gli adolescenti oltretutto appena possono iniziano a fare lavoretti che permettono loro di guadagnare qualcosa per rendersi un po’ autonomi e, in più, possono ambire a diverse borse di studio per meriti scolastici e/o sportivi. Per quanto riguarda invece una famiglia di espatriati con visto lavorativo come la nostra, la situazione cambia e anche di molto.

Infatti, nonostante noi siamo su suolo americano da quasi 6 anni, nonostante iI contratto di lavoro sia locale, Giulia, dalla maggior parte delle Università, viene considerata una studentessa internazionale, vedendo lievitare così i costi di iscrizione del doppio rispetto ad uno studente residente.

Oakland University, permette agli studenti con visto L2 di essere considerati “in-state” e abbattere la retta, in Rochester (MI) (fonte crainsdetroit.com)

Abbiamo quindi iniziato una ricerca di tutti quei College che potevano considerarci residenti, anche perché, in aggiunta, sempre per il discorso del visto, sapevamo di non avere accesso ai prestiti federali. Parlando in soldoni, qui (e badate bene, per qui intendo in Michigan, in altri Stati i costi possono essere molto diversi…) un College per un residente può arrivare a costare tra i $15mila e i $30 mila l’anno, costo che varia a seconda del prestigio della scuola e del fatto che venga richiesto o meno di dormire nel Campus, mentre per un internazionale la spesa annua può arrivare a $60mila/anno.
Una delle cose che abbiamo capito, o almeno speriamo di avere capito, al momento, è che per iscriversi al College qui in Usa è bene muoversi e non aspettare maggio – giugno perchè chi prima arriva bene alloggia. Infatti chi si iscrive presto ha più accesso alle borse di studio.

Se poi non si riesce ad entrare in nessun College, l’alternativa è per 1 o 2 anni di frequentare un college popolare (Community College) caratterizzato da offerta formativa limitata e da costi molto più contenuti. Durante questo periodo, comunque, si possono accumulare crediti che verranno scalati se si riuscirà successivamente ad entrare in un College privato. I Community College sono organizzati per rilasciare allo studente, dopo 2 anni, un titolo chiamato Associate Degree, soluzione piu che dignitosa per chi non vuole/può affrontare i 4 anni del Bachelor’s Degree. I College privati, invece, propongono corsi di Laurea di 4 anni più la Laurea Magistrale (Master’s Degree) e corsi post Laurea tipo MBA (che in italia chiamiamo “Master”): tutto questo su vasta gamma di indirizzi (ingegneria, medicina, arti, aree umanistiche) fatto salvo alcune eccezioni come ad esempio la Lawrence Technological University (improntata soprattutto sull’ingegneria) qui in Michigan.

Lawrence Technological University, specializzata in Ingegneria, Scienze, Architettura e Matematica, in Southfield (MI) (fonte cloudfront.net)

Per il corso di formazione che vorrebbe intraprendere Giulia, in Michigan abbiamo la University of Michigan, uno delle 3 college più prestigiosi degli Stati Uniti, che incredibilmente se la gioca con le Università della costa Est, volendo lei fare un corso di Musical Theatre. Naturalmente, è una delle più costose, e purtroppo abbiamo dovuto scartarla relativamente presto non avendo i fondi necessari per affrontare tale spesa e avendo oltretutto altri 3 figli e una che arriverà a iscriversi al College a breve giro… quindi stiamo sperando di far in modo che la scelta sia una delle più giuste e di non avviare Giulia ad una carriera di artista di strada… anche se al giorno d’oggi i Måneskin insegnano che si può iniziare a far musica in giro per le strade della propria città ed arrivare poi a suonare al Jimmy Fallon Show e al Saturday Night Live. Se si ha talento, voglia e soprattutto si incontra un produttore bravo e probabilmente molto scaltro.

Maneskin al Saturday Night Live Show, Gennaio 2022 (fonte billboard.com)

Chiara, Michigan

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