Nella zona sud della città di Philadelphia, Pennsylvania, nelle acque del fiume Delaware e più precisamente al molo 82 (di fronte a Ikea), è possibile trovare il simbolo di un’epoca e di una nazione: il colossale transatlantico SS United States.

Ispirato alle regine inglesi degli anni trenta, le navi Queen Elizabeth e Queen Mary, fu costruito dall’omonima compagnia navale, la United States Lines, e quasi totalmente finanziato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che desiderava una lussuosa nave passeggeri, ispirata al clima delle dive e del cinema hollywoodiano di quel tempo, che potesse però, all’occorrenza, rinnovarsi e trasportare velocemente fino a 15.000 truppe senza rifornirsi di carburante, considerando il contesto della guerra in Corea e della Guerra Fredda.
“The Big U” e lo sfarzo del passato
I Transatlantici, navi pensate per attraversare l’Atlantico in circa 5 giorni, per decenni hanno rappresentato un vero e proprio status symbol e “the Big U” (la grande U, un affettuoso soprannome con cui la ricordano gli americani) in particolare simboleggiava la potenza finanziaria e tecnologica dell’America del dopoguerra.
Progettata da William Francis Gibbs, intraprese il suo primo viaggio il 4 luglio 1952 e stabilì un record di velocità, ad oggi ancora imbattuto, di 3 giorni, 10 ore e 40 minuti, che gli valse l’ambito titolo Nastro Azzurro, un trofeo assegnato alla nave più veloce nella tratta Ovest-Est o in quella Est-Ovest.
Poteva trasportare fino a 1928 passeggeri, era larga 30.9 metri e lunga 301,7 metri. La stazza lorda era di 53.330 tonnellate e raggiungeva la notevole velocità di 38 nodi.Venne costruita completamente in alluminio e per motivi di sicurezza venne totalmente bandito il legno, tanto che venne chiesto alla Steinway, la nota casa costruttrice, addirittura un pianoforte di alluminio! L’azienda si rifiutò, ma riusci a trovare una tipologia di legno ignifugo; Gibbs dopo averlo letteralmente cosparso di benzina ed aver provato ad incendiarlo, senza successo, approvò l’imbarco dello strumento musicale!
Come una vera star, la SS United States puo’ vantare tra I suoi passeggeri celebrità del calibro di JFK, Dwight Eisenhower, Harry Truman, Grace di Monaco, Salvador Dali, Elizabeth Taylor e la nostra Gioconda, che rientrò a Parigi dopo il “tour” che la porto negli Stati Uniti negli anni ’60.
Lo stato attuale ed i progetti futuri
La nave cessò la sua attività nel novembre del 1969, quando ormai il servizio di trasporto passeggeri navale venne quasi interamente sostituito da quello aereo.

La SS United States, fino al 1978 sigillata come nave di riserva della Marina Militare, vive oggi purtoppo un futuro molto incerto; a causa dei costosissimi costi di manutenzione (oltre 60.000 dollari al mese!!) ha cambiato numerosi proprietari ed attualmente si stanno cercando fondi per ripristinare il suo antico splendore.
Si stima che ci vorrebbero circa 300 milioni di dollari per restaurarla, una cifra astronomica, ma non impossibile, considerando il proverbiale nazionalismo americano che nel 2016, ad esempio, ha raccolto in poco più di un mese centinaia di migliaia di dollari in donazioni!
La fondazione SS United States Conservancy, diretta dalla pronipote di Gibbs, vorrebbe farla diventare monumento nazionale o comunque valorizzarne l’importanza storica, ma anche colossi come Airbnb hanno avanzato proposte per farla diventare un luogo di soggiorno esclusivo.
Mentre si decide il suo avvenire, questo meraviglioso transatlantico sonnecchia arrugginito al Pier 82, spogliato della sua identità, ma non del suo glorioso passato.
Debora, Philadelphia