Lasciati alle spalle il pumpkin spice latte, i profumi di cannella e dei dolci natalizi, dopo la Holiday season, inizia il periodo in cui imperversano i girl scout cookies. Ormai un grande classico per molte famiglie americane, sono indubbiamente anche un business non indifferente.
Un business per l’ organizzazione delle girl scout e i comitati locali che si finanziano, per i produttori e per le girl scout ovviamente. Quante più scatole vendi acquisisci più badge importanti. Una cosa da ragazzi verrebbe da pensare, magari, spesso esasperata anche dalla competizione a primeggiare innata nella maggior parte degli statunitensi. Ma non solo.
Gia in passato vi avevo parlato degli adolescenti e cultura del lavoro in USA, sicuramente educare al lavoro e a una mentalità business-oriented è un fattore molto importante.
Importante non solo per quello che può insegnare, ma anche perché può aiutare a mettere i primi mattoni per costruirsi un futuro o aiutare ad aprire porte in futuro. Chiariamo non è il numero di scatole di biscotti che una girl scout venderà a 10 anni a segnarne il futuro, ma potrebbe in realtà non essere solo una questione di biscotti.
Nel post vi racconto di Elizabeth Brinton, che detiene il record di scatole vendute e di come arrivò a venderle a due Presidenti. In un’ intervista anni dopo il suo ingresso all’università della Pennsylvania Christoph Guttentag, responsabile delle iscrizioni, ebbe modo di ricordare a sua domanda di ammissione: “Il fatto che vendesse biscotti a questi clienti dimostrava che aveva un debole per la tenacia”.
Ovviamente questo è un caso reso particolare dalla notorietà che l’aspirante studente aveva acquisito, ma il giudizio espresso rispecchia molto come questo tipo di attività possa essere essere presa sul serio e non solo vista come una cosa da bambini.
Qual è il vostro preferito? E se invece non li conoscete qui vi racconto un po’ meglio cosa sono i girl scout cookies. Cliccate qui sotto!
Valentina, Parole sparse – un’Italiana in Texas