Casa dolce casa…?

Vi state ancora chiedendo se alla fine siamo riusciti a portare a casa la casa, vero? Immagino… Noi pensate che all’epoca eravamo appesi da ormai 3 mesi. Avuta quindi, con tutta calma, una risposta negativa dal proprietario sullo scenario di estensione del contratto di locazione, abbiamo provato a piazzare un’offerta per la casa dove abitavamo e in concomitanza abbiamo iniziato la ricerca di un altro posto dove andare a vivere con tutta la tribù. Il volpone sapeva che, non avendo nel corso dei 5 anni di nostra permanenza, avuto molta cura della casa e avendo la sicurezza di un’azienda che pagava nonostante l’atteggiamento poco ortodosso, poteva rischiare con un privato che non gli venissero pagate delle mensilità fintanto che non avesse sistemato gli inconvenienti… Questo comportamento, a detta praticamente di tutte le persone con le quali ho parlato, era assolutamente inconcepibile in quanto, solitamente, l’intervento avviene nel giro di un giorno o comunque molto velocemente. Nel nostro caso ci era capitato di aspettare anche mesi, una volta su tutte i 4 mesi durante i quali siamo stati senza lavastoviglie!

Abbiamo quindi iniziato la ricerca di casa in un mercato assolutamente statico (venivano fuori veramente poche case nonostante fossimo nel periodo notoriamente ottimale per comprare) e i prezzi avevano subìto un’impennata assurda. Nel frattempo il tiramolla con il proprietario stava diventando estenuante non solo per noi, ma anche per l’agente immobiliare che lo contattava per fargli le nostre proposte, lui rispondeva con i suoi comodi e rifiutava poi sempre giocando al rialzo.

In un certo periodo, mi sembra intorno a marzo, siamo arrivati a visionare oltre 8 case il sabato e 8 la domenica! Tutte visite da non più di 15 minuti di solito perchè, essendo le case spesso ancora abitate dai proprietari e non potendoci essere assolutamente nessun contatto tra le parti, questi dovevano lasciare la casa e magari andare a casa di amici/famigliari, quindi la tendenza è sempre quella di provare a pacchettizzare delle visite di eventuali compratori che letteralmente si salutano sulla porta allo scadere del tempo a disposizione per la visita. Esiste poi la possibilità di andare ad un’open house, che in periodo di post Covid in case molto richieste venivano gestite lasciando la gente fuori in coda, e qui in Michigan a marzo può voler significare stare sotto zero e spesso sotto la neve.

Una delle possibili soluzioni poteva essere quella di andare in affitto, ridimensionarci e stringerci (d’altronde con gli inverni freddi del Michigan stare “visciniviscini” poteva essere non così fastidioso, in più fino a 5 anni fa abbiamo abitato in 6 in 100mq a Torino), ma come vi ho già raccontato in uno dei precedenti articoli, il problema maggiore era trovare un appartamento in un complesso che accettasse cani e gatti non sterilizzati, quindi stavo già iniziando a convincere Cookie a salutare i suoi gioielli per il bene della famiglia.

Una delle idee che ho avuto in quel periodo è stato di scrivere un messaggio sulla pagina Facebook della subdivision.

Le subdivisions sono praticamente dei quartieri ma gestite come i nostri condomìni, hanno degli amministratori, c’è un regolamento al quale attenersi per la manutenzione dei giardini, del decoro della casa, del comportamento nelle strade interne o per potersi scambiare messaggi che si postano sulla pagina Fb o Instagram per cercare di raggiungere tutti i vicini. Ad esempio se si vogliono mettere in vendita mobili, o si pensa di disfarsi di alcune cose ancora funzionanti ed in buono stato – spesso succede con giocattoli, libri, arredamento da bambini – si decide di metterli sul vialetto di ingresso per farli portare via dal camion dell’immondizia, oppure si cercano dei lavoretti per i figli adolescenti come il taglio del prato, dog o baby sitting.

Ho quindi scritto se ci potesse essere qualcuno che fosse intenzionato a mettere in vendita la propria casa entro giugno. Mi hanno risposto in parecchi, anche chi non aveva idea di trasferirsi ma mi segnalava delle case nelle vicinanze che stavano per essere messe sul mercato. Chi invece voleva trasferirsi mi ha contattata ma, dopo poco, vedendo come stava non muovendosi il mercato immobiliare e che i prezzi delle case erano altissimi (nonostante potesse essere conveniente vendere la loro casa ad un prezzo così alto, non gli andava di dover sborsare altrettanto per un’altra casa che poi in futuro avrebbero rivenduto sicuramente a molto meno…) si diceva molto dispiaciuto ma che non aveva più intenzione di trasferirsi.

Siamo quindi arrivati a metà maggio realmente nel panico (almeno io, mio marito se dissimulava lo faceva benissimo!) quando finalmente il proprietario risponde alla nostra agente dicendo di aver accettato la nostra offerta (o forse sarebbe meglio dire che stava accettando che noi avessimo accettato la sua richiesta. e, indovinate un po’?!? Poteva a quel punto andare tutto liscio?!?!? Ma figuriamoci!!!

Ero parcheggiata di fronte ad un supermercato, stavo telefonando ad una mia amica che stava vivendo con noi l’Odissea fin dall’inizio, ero rilassata (mi ricordo proprio la sensazione dei muscoli che lasciavano andare la tensione mentre le dicevo che eravamo arrivati alla conclusione) quando arriva un messaggio dell’agente immobiliare dove ci dice che il proprietario stava avendo un ripensamento sul vendere o rimetterla sul mercato, dopo averla riscattata da noi e ristrutturata un minimo, per affittarla.

A qual punto, in maniera molto morigerata, penso di aver scomodato tutti i Santi del calendario nostro, Cinese, Islamico e di averne anche inventati alcuni. Gli abbiamo fatto recapitare il messaggio che gli davamo poche ore per accettare formalmente l’offerta, ovvero che il giochino di far sì che noi rilanciassimo con una cifra più alta per paura non stava sortendo l’effetto sperato.

E alla sera ha firmato!

Quindi, dal 2 giugno siamo diventati proprietari di 2 mutui! Uno della casa in Italia e uno della casa in America! E, udite udite, i tassi da quel momento hanno iniziato a subire un’impennata che non si registrava dal 2008!! Quando si dice il tempismo!

Ora vi saluto, perchè vado a raccattare i cocci dei piatti che si sono rotti assieme al mobiletto della cucina che si è staccato dal muro, spedisco il marito a comprare un nuovo microonde, visto che quello che ci ha lasciato in eredità il mio amicone si è fuso, mando le ragazzine a lavare i panni al fiume, perchè non posso sostituire la nuovissima lavatrice anni ’60 che sto usando da 5 anni, e vado a godermi il mio sogno americano!! Ps: ma come dice la mia metà, ora la vita sarà tutta in discesa… speriamo solo non troppo ripida…

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