“Adrianaaaaa” quanti come me sono cresciuti al grido di questo nome? Chi non ha visto almeno una volta i combattimenti del pugile italo-americano più famoso del mondo, cresciuto nei sobborghi di Philadelphia?

Stallone scrisse la sceneggiatura di Rocky in soli tre giorni e pare che l’ispirazione arrivò dopo aver assistito, il 24 marzo 1975, all’incontro di boxe tra il campione del mondo in carica, Muhammad Ali e Chuck Wepner, un pugile semisconosciuto che gli tenne testa in modo esemplare. L’incontro, seppur vinto dal campione, è rimasto famoso nella storia del pugilato per aver visto Ali più volte in seria difficoltà, incredibilmente finì addirittura al tappeto durante la nona ripresa e Wepner riuscì a non mollare fino al K.O. subito. La sua resistenza colpirà profondamente Stallone, tanto da ispirarlo per la scrittura di questa sceneggiatura, che seppur semplice conquistò immediatamente il pubblico e la critica, facendo record di incassi.
Philadelphia e Rocky Balboa
Il film venne girato interamente a Philadelphia in soli 28 giorni ed inizialmente i produttori volevano che il ruolo di Rocky venisse interpretato da attori conosciuti come Robert Redford e Burt Reynolds, ma Stallone rifiutò di cedere lo script se non fosse stato scelto lui come protagonista… e mai scelta fu più azzeccata! Il film lo rese uno dei volti più amati di Hollywood e gli fece vincere per di più tre premi Oscar, tra cui quello per il miglior film e miglior regia. Divenne inoltre il terzo uomo nella storia del cinema, dopo Charlie Chaplin e Orson Welles, a ricevere la nomination all’Oscar sia come sceneggiatore che come attore per lo stesso film. Per il ruolo di Adriana fu provinata anche l’attrice Susan Sarandon, poi scartata perché considerata troppo bella per quel personaggio!
A Philadelphia è possibile trovare un sacco di tour che permettono di visitare i luoghi in cui è stato girato il film e ogni giorno ci sono lunghe file di turisti che aspettano di fare una foto con la statua di Rocky o di fare un filmato mentre salgono la gradinata del Art Museum, rigorosamente di corsa e con foto finale sullo skyline di Philadelphia! Sconsigliato però recarsi in autonomia nelle altre location del film (casa di Rocky, negozio di animali dove lavora Adriana, la palestra dove si allena il campione…) in quanto si trovano in un quartiere pericoloso dove i turisti non sono ben accetti. Meglio piuttosto farsi accompagnare da un uber o un taxi se non vi attirano i tour programmati.
Ma se doveste trovarvi a Philadelphia, impossibile restare immuni al fascino di Rocky Balboa, che ancora oggi insegna a non arrendersi mai davanti a nessuna difficoltà, a provarci fino in fondo, anche quando sembra impossibile riuscirci, avere un atteggiamento sempre vincente, affrontando con determinazione e positività le sfide più difficili.
Rocky non è solo un film sulla boxe, è un allegoria della vita… sarà per questo che dal 1976 continua ad essere comunque tra i film più amati e visti di sempre!
Debora, Philadelphia