È martedì mattina, giorno di terapia e visita con l’oncologo. E’ LA visita, quella in cui l’oncologo mi deve dire se il tumore si è fermato o se ha continuato a vagare liberamente nel mio organismo.
Mi reco all’appuntamento accompagnata dal marito. Agli appuntamenti importanti lo voglio con me e gli ho anche chiesto di registrare la seduta.
L’oncologo mi rassicura: mi dice che i linfonodi sono tornati normali, il cancro al seno si è ridotto e quello al fegato è rimasto uguale ma, per lo meno, non è cresciuto. Quindi togliamo la chemio e procediamo con la terapia coadiuvante ogni tre settimane.
“Per quanto tempo, dottore?”
“Per sempre. O finché questa non funziona più e dobbiamo trovarne un’altra. O finché non si troverà la cura per il cancro metastatico.”
Parole pesanti queste.
Finché dura.
Finché funziona.
Finché il cancro non si risveglia.
Mi presento nella sala delle terapie con dei dolcetti per le infermiere, e loro, alla fine della seduta, tutte in parata a battermi le mani, mi consegnano un attestato di completamento della chemio.

E poi, fra le lacrime, mie e di mia figlia che era venuta a prendermi, mi fanno suonare la campana. Quella campana che mi chiedevo se mai sarebbe venuto il mio turno di suonarla.

“Ora che hai finito la chemio, tutti gli effetti collaterali passeranno”
Non dite mai una cosa del genere ad un malato di cancro. Se è in preda ai dolori, potrebbe anche darvi un pugno in pieno viso… se ne ha le forze! (Leggete l’ultimo post del mio blog per sapere cosa non dire e non fare se parlate con un malato di cancro).
Mi sembrava troppo facile. Se fosse solo una questione di dodici settimane di chemio terapia, sarebbe davvero troppo semplice. Perché allora tutto questo parlare intorno al cancro se basta così poco per metterlo a tacere?
Proprio perché non finisce con la chemio. La terapia coadiuvante non è priva di effetti collaterali. Se avete tempo e volete fare una ricerca sugli effetti collaterali, cercate Pertuzumab e Trastuzumab, che sono i due farmaci che prendo. Ah, posso assicurarvi che uno degli effetti collaterali che purtroppo non mi si è mai presentato, è la perdita dell’appetito!
Se solo sapeste i dolori.
Se prima ero una leonessa, ora sono un bradipo.
Non riesco a camminare, non riesco a stare in piedi, e anche a stare seduta o sdraiata mi fa male. Ho dolori alle gambe, una soprattutto, ad una spalla, alla schiena e al costato.
Renata Resiliente
Fatti coraggio, passerà, sei a buon punto. Anzi, sei oltre la metà del percorso. 🍀🍀🍀
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Coraggio ne ho da vendere! Grazie.
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