Once upon a night in USA – SECONDO TEMPO

Lo scorso mese, vi ho lasciati tra uno sbadiglio e l’altro, nel bel mezzo di un’afosa notte floridense di diversi anni fa, tormentata dall’ininterrotto parlottare al telefono della mia vicina di casa.

Con la sua telefonata eterna, ci impediva di prendere sonno, in quanto il suo lanai si trova prospiciente alla nostra camera da letto e a quel tempo le due abitazioni erano anche rimaste prive della staccionata divisoria, che era stata abbattuta dall’uragano Irma e che, essendo in legno, assorbiva almeno in parte suoni e rumori.

Dopo diverse ore di conversazione telefonica e una richiesta inascoltata di spostarsi lontano dalla nostra camera da letto, intorno all’una di mattina ho sgombrato il campo da ogni incertezza e mi sono deciso a chiamare lo sceriffo, il quale, nonostante l’ora tarda, è intervenuto in nostro soccorso con molta solerzia, riuscendo finalmente a convincere la signora ad andare a dormire.

Ma la notte era ancora molto lunga, mentre noi eravamo del tutto ignari delle altre strane sorprese che ancora ci avrebbe riservato, anche se di solito si usa dire che debba portare consiglio.
Ma quale consiglio: a quell’ora, coltivavamo solo un unico sogno, ossia quello di poter andare a dormire.
Invece… peggio che andar di notte.

Eravamo persino disposti a pagare qualsiasi cifra, pur di riuscire ad andare a letto, riposare, godere del sonno dei giusti.
Invece… buona notte al secchio.

Ma non c’è tempo per fare sfoggio di tutti i modi di dire più inflazionati sulla notte: rimangono in sospeso ancora troppe domande senza una risposta, in questa misteriosa storia notturna realmente accadutami, ma dall’aspetto un po’ noir.
Pertanto, è meglio che mi sbrigo, altrimenti… facciamo notte.

Per esempio: con chi aveva parlato al telefono per ore e ore la mia vicina di casa, senza prendere mai fiato e senza prendersi nemmeno una pausa?

E chi era quella sagoma misteriosa che ora insisteva a bussare nervosamente sul vetro della finestra della nostra camera da letto, borbottando frasi in inglese dal vago sapore minaccioso?

Photo by Sergiu Nista on Unsplash

E infine: cosa diavolo sarà mai un… lanai?

Scopriamolo insieme, durante il secondo tempo di questa Notte noir americana.

Buona visio… cioè, lettura!

Pietro, Provenzano’s Blog

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Pubblicato da pietroprovenzano

Scrittura, Comunicazione, Web: tre passioni che, ad un certo punto, sono diventate un lavoro (Web Content Manager/Copywriter), per conto di una web agency torinese, per la quale ho curato la parte SEO e SMO dei clienti, occupandomi di Social Media Strategy e costruzione di ecosistemi digitali. Ma la vita è sempre piena di sorprese, incontri inaspettati, circostanze impreviste, scelte giuste e scelte sbagliate. Sicché, impegnato tra un progetto e l'altro, ecco che ora mi ritrovo a vivere sull'altra sponda dell'Oceano Atlantico, a svolgere un lavoro totalmente diverso, nel campo della ristorazione. Una storia lunga. Talmente lunga, che ho deciso di raccontarla nel libro: "Tirati su, sei un budda anche tu", le cui vendite su Amazon.it stanno contribuendo ad aiutare un orfanotrofio del Nepal. Se volete saperne di più… Un cambiamento drastico, dunque. Ma come si può notare, è rimasta a farmi compagnia la mia prima passione, quella di sempre, che non mi abbandonerà mai: la scrittura :-)

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