Sono tante le cose che ho dovuto imparare da quando ho scoperto di avere il cancro. Tante terminologie nuove, come funzionano i farmaci, le reazioni del corpo. Ogni medico e infermiera che ho incontrato mi lasciava un plico di documentazione da leggere e i primi giorni avevo la testa che scoppiava. Io non ho voluto affidarmi a Google perché trovi tutto e il peggio di tutto, volevo informazioni mirate sulla mia situazione, informazioni che solo i miei medici potevano darmi.
Ma come funziona la chemio?
Le cellule cancerogene sono cellule a riproduzione rapida golose di zuccheri. La chemio mira proprio ad uccidere le cellule a riproduzione rapida. Eh, ma non è così semplice. Non sono solo le cellule cancerogene che si riproducono velocemente, ci sono anche quelle dei follicoli di peli e capelli, della pelle (incluso l’interno della bocca), le pareti dell’apparato digerente, e i globuli bianchi e rossi all’interno del midollo osseo. Purtroppo, nonostante i passi da gigante fatti dalla scienza, la chemio non è abbastanza intelligente da saper mirare solo le cellule “cattive”, ma mira a tutte le cellule a riproduzione rapida, indistintamente. Ecco perché si perdono i capelli, si soffre di nausea, vomito, dissenteria, e di anemia. Inoltre il sistema immunitario si indebolisce a causa della diminuzione dei globuli bianchi.
Il nostro organismo, che è una macchina incredibile ed intelligente, lavorerà doppio, o triplo, per riprodurre le cellule buone che sono state uccise. Il midollo spinale, in particolare, fa un gran lavoro per riprodurre i globuli rossi e bianchi.
Non tutte le persone sottoposte a chemio hanno le stesse reazioni, ogni individuo ha reazioni diverse con diversa intensità, e alcuni non ne hanno proprio.
Come reagisce il mio corpo?
Mia figlia mi ha regalato un’agenda apposita per tenere traccia giornalmente di tutti gli effetti collaterali:

Ogni mattina al risveglio parlo col mio corpo e insieme esaminiamo tutti i sintomi partendo dalla testa fino ai piedi e questo diario mi aiuta a ricordare tutto. Sì, perché poi ad ogni seduta sia il medico che l’infermiera, mi chiedono tutti i sintomi: sei caduta? hai avuto vomito o nausea? dissenteria? perdite di sangue? ulcere in bocca? mangi? i gusti come li senti? aritmia? la sensibilità alle dita dei piedi e delle mani? Ecco, quest’ultima qualche settimana fa mi ha fatto saltare la seduta. Si chiama neuropatia, comincia con un formicolio ai polpastrelli (sia delle mani che dei piedi) per poi degenerare nella perdita della sensibilità. Allora, prima che degenerasse, l’oncologo mi ha tenuta ferma una settimana per dare tempo al corpo di riprendersi. Ora è passata ma potrebbe ritornare.
La pelle è quella che sta vedendosela peggio, a cominciare dallo scalpo che mi ha costretta a rasarmi la testa perché non potevo nemmeno appoggiare la testa al cuscino dal dolore.
Quando ero adolescente non ho sofferto di acne, e ora la sto pagando con gli interessi: ne ho sul mento e sulla fronte. Mi sento una vera bellezza.
Sulle mani, in particolare sulle dita, si formano delle vescicole che danno un gran prurito.
Un po’ di nausea e bruciore di stomaco, ma tutto tollerabile.
La stanchezza è quella che mi dà un po’ di problemi, soprattutto dal punto di vista psicologico. Ci sono cose che prima non mi pesava fare e ora sono diventati ostacoli pesanti, come fare la spesa o preparare manicaretti per la famiglia. Pulire casa è un’altra di quelle cose che è passata in secondo piano. Durante il giorno faccio quelle che qui chiamano “power nap”, pennichelle di quindici minuti e poi sono di nuovo carica… più o meno!
Degli aspetti psicologici parlo spesso nel mio blog, Renata resiliente. Passate a leggere!
Renata, Wisconsin