Quando ci siamo trasferiti in Michigan a giugno 2017, 3 dei miei 4 figli praticavano da sempre il “multisport”. Da ex atleta indirizzata dai genitori a praticare quello da loro ritenuto “il meglio per te”, cioè il nuoto, ho preferito far fare loro quanto più sport possibile fin da subito, finchè il conto in banca ce lo poteva permettere e anche le mie risorse fisiche, in modo tale che un domani avessero la possibiità di scegliere il loro preferito (senza saperlo forse ero già un po` nel mood americano…).
Ora, tutti siamo abituati fin da piccoli a vedere nei film o nei telefilm americani questi ragazzini che vengono allevati in famiglia e nelle scuole a pan(cake) e football piuttosto che baseball, per le femmine è un must entrare nella squadra di cheerleading… ma è proprio cosi?
Gli sport che vanno per la maggiore qui sono assolutamente football e basket in tutti gli Stati, il secondo anche per le ragazze, ma anche il soccer, il baseball e il nuoto. Nell’ambito degli sport individuali la ginnastica artistica la fa da padrona (Simone Biles è l’emblema degli ultimi anni…) ma anche l’atletica leggera ha una bella fetta di atleti tra le sue file…

Per tutti questi sport ogni scuola ha istituito nel corso dei decenni le Varsity Team, per quanto riguarda i College, e le Junior Varsity Team per le High school. Questi team esistono anche in altre parti del Mondo (famosi sono quelli inglesi di Cambridge ed Oxford che si sfidano sul fiume Tamigi ogni anno verso aprile in una gara di canottaggio al cardiopalma) e derivano dalla alterazione abbreviativa del termine University.
Per un genitore americano è abbastanza importante (oltrechè prestigioso…) che il proprio figlio riesca ad entrare già alle superiori in una Junior Varsity Team, perchè grazie a questo avranno la possibilità, naturalmente abbinato ad un buon curriculum scolastico con dei voti con una buona media che viene costruito nel corso degli anni e che i vari College vanno a spulciare per confermare o meno l’ammissione dello studente, di poter pagare una buona fetta della retta annuale scolastica che può variare tra i 15mila e i 25mila dollari per i College pubblici fino ad arrivare ai 75mila per quelli privati… gli atleti ottengono così l’ammissione a borse di studio intere o parziali, sulla base delle loro capacità atletiche, che permetteranno loro uno sgravio notevole di tali rette…considerato quindi che qui spesso i genitori iniziano l’accantonamento di finanze atte a pagare la retta universitaria del proprio figlio dal momento in cui quest’ultimo apre gli occhi al mondo (oppure richiedono dei finanziamenti bancari che il pargolo dovrà estinguire con gli stipendi dei primi anni…), da qui si può capire l’importanza di essere un buon atleta e poter accedere al più alto gradino nella propria categoria! Chiaro… non esiste solo lo sport, si può accedere anche ai vari clubs (robotica per i futuri ingegneri, teatro se si hanno velleità artistiche, il giornale della scuola se si è bravi con carta e penna, volontariato se si hanno buone capacità gestionali etc…) quando magari si vogliono sviluppare altre peculiarità…

Quindi vi starete chiedendo perchè in passato ho detto che la pratica della ginnastica ritmica delle mie figlie e lo spostamento negli Stati Uniti abbia impattato molto, soprattutto sulle nostre finanze… innanzitutto perchè in Italia esistono molte associazioni sportive che praticano questo sport (non dimentichiamoci che nell’Olimpo sportivo ci sono le nostre Farfalle Azzurre!) quindi oltre ad aver molta più scelta (e a non dover magari macinare chilometri su chilometri ogni giorno per scarrozzare la prole agli allenamenti…), proprio grazie a questa varietà di opzioni i prezzi sono nettamente inferiori… basti pensare che a Torino la nostra uscita annuale per l’iscrizione delle 3 grazie era assimilabile a quella mensile qui in Michigan… a tutto questo va a sommarsi il fatto che tutto quello che è equipaggiamento qui si trova con il contagocce ed è solo di importazione (spesso dall’Italia o dal Giappone) con prezzi esorbitanti, e che da marzo si inizia la stagione delle gare in giro per tutti gli USA, e quando si arriva a livelli un po’ più alti (quando in Italia eravamo arrivati al massimo nelle Marche…) si può gareggiare sulla costa opposta… e come per tutti gli unconventional sports non esistono le Varsity Team… tutto questo comunque non ci ha frenato dal far continuare le figlie a praticare questo splendido sport e dal tentare di istituire una Varsity nella loro High School (cosa che si è concretizzata quest’anno e per fortuna per noi non è l’ultimo anno…) e seguirle ovunque vedendo così posti che altrimenti non avremmo mai visitato…

E poi d’altronde abbiamo ancora il quarto figlio maschio che potrebbe decidere per uno sport nazionalpopolare qui in USA e pagarsi tutta l’università da solo, sempre che non decida di darsi al twirling…

Chiara, Michigan
Una opinione su "L’ America e i “non conventional sports”"