Mettere le noccioline nella Coca-Cola era, negli Stati Uniti meridionali, la tendenza alimentare più bizzarra degli anni ’20. Questa combinazione salata e dolce è ancora apprezzata oggi. In quegli anni questa strana abitudine si era diffusa dalla Georgia alla Virginia meridionale ed era la bevanda degli operai, a volte chiamata anche “Coca Cola degli agricoltori”.
Alcuni storici ritengono che i lavoratori agricoli e i braccianti abbiano iniziato la moda, versando sacchetti di noccioline direttamente nelle loro bottiglie per evitare di toccare il cibo con le mani sporche. All’epoca infatti, le arachidi erano vendute in barili e in sacchi ed erano un alimento poco costoso e ricco di proteine per i lavoratori agricoli, che non avevano necessariamente un’ora di pausa pranzo nel mezzo della loro giornata lavorativa.
Altri credono che siano state le madri a spingere i loro figli a versare noccioline nelle loro bibite per scopi igienici simili. Questa combinazione può essere ritenuta simile al prototipo di fast food.

Quindi, dopo aver bevuto un generoso sorso iniziale per fare un po’ di spazio, nella bottiglia sono finite le noccioline.
Molto probabilmente lo sfruttamento più che la pulizia, è stato un fattore trainante principale della tendenza.
Mettere noccioline nella Coca-Cola era utile ai lavoratori che non avevano un posto dove lavarsi. Se lavoravano su una macchina e avevano il grasso sulle mani, versavano le noccioline direttamente nella bottiglia e queste rimanevano pulite.
Una bottiglia piena di noccioline e Coca Cola, che necessitava di una sola mano per tenerla, permetteva di tenere l’altra libera per continuare a lavorare.
La Coca Cola zuccherina e frizzante è esaltata dall’aggiunta di noccioline salate e croccanti e questa combinazione di sapori si trova essenzialmente oggi in tutti i negozi di alimentari, sotto forma di barrette di muesli dolci e salate o gelato al caramello e mandorle salate.
