Vivo a Miami da 10 anni, e mi piace tanto. L’Italia non mi manca particolarmente, voglio dire, noi degli anni 2000 siamo degli emigrati di lusso, giusto? Tra social network, messaggistica e notizie in tempo reale e’ quasi come essere in Italia.
Quasi.
Che poi qui a Miami si trovano un sacco di cibi italiani al supermercato, se si va a mangiare fuori si trova una qualita’ molto alta, similissima a quella con cui siamo cresciuti. Insomma, qui a Miami non mi manca nulla. Non mi manca assolutamente nulla, per 305 giorni.
Fino a quando arriva l’estate.

L’estate e’ la stagione in cui, piu’ o meno tutti noi italiani all’estero ci troviamo a sospirare guardando i social.
Come tanti sono cresciuta facendo due mesi di vacanza, uno dei quali trascorso al mare con mia nonna, mentre i miei genitori lavoravano nel mese di luglio. Poi ad agosto, l’Italia chiudeva baracca e burattini e le citta’ si svuotavano. Un mese intero di vacanza per le famiglie! Aaaah i magnifici anni ’80!! Noi ad agosto andavamo sempre da qualche parte tutti e 4, al mare in Italia, oppure all’estero. Erano anni meravigliosi, spensierati, con le valigie piene e la macchina stracolma di giocattoli, biciclette e salvagenti.
Tuttora alcune mie amiche vanno al mare a luglio con i bambini e i nonni magari, mentre i mariti restano a lavorare, e poi ad agosto fanno le vacanze insieme, anche se oramai solo per un paio di settimane. Non ho mai fatto una vacanza cosi’ da quando sono diventata madre, e quindi la mia nostalgia risale a quando ero bambina, ma soprattutto adolescente. Quanto mi piacerebbe fare vivere a mia figlia quel tempo sospeso e meraviglioso delle lunghe vacanze italiane, di quando il tempo si dilata all’infinito e ci si dimentica di tutto. Ripenso alle mie estati, quando da un giorno all’altro quei 30 km che separano Roma e Fregene diventavano una breccia spazio temporale che mi portava in una nuova dimensione da vivere intensamente, e la citta’ non esisteva piu’.
Ogni anno, da dieci anni, mentre sono in ufficio, al freddo gelido e secco dell’aria condizionata, scorro la mia wall e vedo foto di lettini, angurie, carrettini con i costumi, su calde spiagge sabbiose che ho calpestato, o dove vorrei andare. E torno con la mente a quella meravigliosa atmosfera vacanziera. Quell’aria leggera che sa di sale e significa amnesia totale, distacco completo dai problemi e dalle responsabilita’ per qualche settimana, con “la protezione zero spalmata sopra il cuore“.
Qui negli Stati Uniti i ragazzi iniziano presto a lavorare, magari gia’ a 14 anni, per fare qualche esperienza e guadagnare dei soldi. Io a quell’eta’ mi innamoravo per la prima volta, di un tipo che non avrei mai piu’ rivisto. Un tipo bello e intrigante, conosciuto a Fregene, alle porte di Roma, nell’estate del mio primo bacio.
Tiziana, ero Lucy Florida travel blog
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