Fare la spesa in USA e la ricetta della Jambalaya

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Una delle cose che mi viene chiesta più frequentemente, da quando vivo in America, è come sia fare la spesa qui. Un po’ perché, diciamolo, ho un debole per i supermercati, un po’ perché le immagini che arrivano in Italia sono sempre riferite a grossi magazzini, aperti 24h, pieni di junk food e verdura plastificata. Ma, ovviamente, non è sempre così.

La prima premessa, doverosa, è che non dobbiamo dimenticare che gli USA sono grandi. Enormi. Più grossi dell’Europa. E, qui in mezzo, c’è di tutto, anche dal punto di vista dello shopping alimentare. Ci sono aree povere, dove la spesa quotidiana si fa alla Gas station e si va una volta al mese da Walmart, a ore di distanza. E ci sono zone fortunate, dove, a distanza di poche miglia, non c’è che l’imbarazzo della spesa. Per fortuna noi abitiamo in una zona in cui l’offerta di supermercati è enorme. Nei gruppi degli italiani in America, a volte leggo di persone che hanno pochissima scelta e che devono fare decine o centinaia di chilometri per trovare un po’ più di varietà.

Fort Lauderdale è una città prevalentemente ricca, piena di immigrati e di persone attente alla loro salute. In un’area di 40 km è possibile trovare supermercati di ogni nazionalità: asiatici, russi, polacchi, indiani, british e, ovviamente, italiani, per rispondere alla richiesta multietnica.

Walmart

E’ considerato un’ icona degli USA, soprattutto oltreoceano. Si tratta di enormi magazzini, tipo Carrefour, per intenderci, dove puoi trovare di tutto, dalla bicicletta alle carote biologiche. I prezzi sono concorrenziali, ma il servizio lascia a desiderare. Non tutti i Walmart sono uguali, ma nei due che ho “vicino casa” non posso dire di avere un buon supporto durante la spesa, né di trovare sempre tutto quello che cerco. Fino a prima del lockdown, i supercenter, erano aperti H24, rendendoli tappa obbligata per gli italiani in vacanza, che trovavano affascinante andare di notte a fare gli acquisti. Personalmente, non mi è mai venuto in mente, di farlo. Prima di tutto, la notte dormo, secondariamente i parcheggi di Walmart, la notte, sono tutto tranne che aree safe (almeno qui in South Florida, so di gente che, altrove, ci va tranquillamente). Diciamo che ho letto di abbastanza sparatorie nei parcheggi da farmi passare completamente la voglia di andarci in giro in orari notturni.

Come dicevo, i prezzi sono davvero buoni, ma la qualità e la certificazione non sempre lo sono. Anche lì, dipende dai negozi che avete vicino. I miei, non hanno prodotti di gran qualità, ma altri più verso Miami sono nettamente superiori. nonostante tutti i Walmart si trovino in zone “popolari”. Vicino casa ho anche un Walmart neighborhood che si trova in una zona residenziale ed ha prodotti di fascia superiore rispetto ai cugini grossi, in zone più povere. In generale, i prodotti che si possono trovare da Walmart sono strettamente americani o, al massimo, legati alle principali etnie presenti: per dire, c’è una intera corsia enorme di salse bbq, rispetto a uno scaffalino di cibi biologici confezionati, con una referenza per tipologia di prodotto, oppure due corsie di prodotti latini contro circa 1,5m di prodotti asiatici.

Publix e Winn Dixie

Il supermercato di riferimento per i floridiani è Publix. Si trova ad ogni angolo di quartiere e diventa la scelta obbligata per la spesa quotidiana. Ha i principali brand americani, con poco spazio per prodotti di nicchia. I prezzi sono leggermente maggiori di Walmart, ma ha la comodità della vicinanza e assolutamente una buona qualità su carne e verdura. Ma il vero signature dish di Publix è il Sub, cioè il panino farcito, preparato espresso nel reparto salumi. Quando capita in offerta, inizia il tamtam sui social già dalla settimana precedente e la fila al banco diventa infinita. Si tratta di uno sfilatino morbido di circa 40 cm, farcito con salumi, formaggi, oppure pollo fritto e insalata, sottaceti, salse. Praticamente il fabbisogno calorico di una giornata, per un costo di circa 7 dollari (+tax) a prezzo pieno

Il principale concorrente di Publix è Winn Dixie, catena del sud, che ha referenze simili, ma un buon assortimento di gastronomia pronta, con ottimi cibi BBQ, come brisket, burnt ribs, costine e i tipici contorni. Tenetelo presente se venite in zona e volete fermarvi a mangiare qualcosa al volo, con 5 dollari a libbra potete preparare il vostro meal scegliendo tra proteine e un paio di contorni south style. Tante volte è una ottima opzione per un lunch durante una gita, se non si vuole fermarsi al ristorante, ma neanche si vuole andare al Fast Food.

Una cosa molto frequente, in questi supermercati, è trovare prodotti scaduti. Diciamo che, per mia esperienza, non c’è la stessa attenzione al cliente a cui siamo abituati in Italia. Soprattutto quando sono in offerta settimanale, è facile che siano prossimi alla scadenza o addirittura scaduti. L’ultima brutta esperienza, ieri (28 Maggio) stavo comprando una mozzarella a panetto e ho guardato per caso la scadenza. 21 Febbraio 2021. Tutto lo scaffale era così. L’ho segnalato all’addetto, che ha prontamente rimosso tutto, ma non è la prima volta che mi capita, in entrambe le catene.

Fresh market e Whole food

Chi ricerca la qualità, il prodotto di nicchia, i cracker salati con sale del mar morto raccolto da vergini tibetane, va a fare la spesa in queste due catene. Qui la pulizia, la cortesia e l’assortimento si pagano, ma è un piacere fare la spesa. Mi dicono che Whole food si sia ridimensionato dopo essere stato acquistato dal gruppo Amazon. Di sicuro con l’abbonamento Prime hai diritto a scontistiche particolarmente buone e con la carta di credito di Amazon anche a un cash back di 5% sulla spesa, che non è male: il problema è che c’è talmente assortimento che alla fine, entrata per una scatola di lamponi in offerta, esci con 30 dollari di extra. Però carne e pesce sono decisamente superiori rispetto a tutte le altre catene. Da Whole food è possibile trovare anche il pesce intero (se si riesce a convincere il commesso a non sezionarlo) e, comunque, ha un assortimento più vasto di quello che si può trovare localmente.

Assieme a fresh Market, hanno anche una varietà incredibile di prodotti dal mondo. Harissa, salsa di fagioli neri, confetture inglesi, pasta di Gragnano, qualunque ingrediente atipico qui si trova con facilità. I prezzi? sulle stesse referenze, anche 2-3 dollari più di Walmart, che su un prodotto da 2,90 dollari di base non è poco. Ma si paga l’ambiente (musica classica, grossi tini di legno per le verdure, gentilezza e assortimento) e la qualità. Da Whole Food è presente anche un angolo buffet, con ampissima varietà, dove si può acquistare cibo pronto e mangiarlo nell’area esterna alle casse. Si può scegliere cucina asiatica, americana, italoamericana, casalinga, vegetariana, pollo fritto, sushi, tutto tenuto in caldo nelle vasche in aggiunta a quello del banco gastronomia, che completa l’offerta davvero in un modo da far invidia a un resort.

Se volete portare un dolce a casa di qualcuno, o acquistare delle “paste” per una ricorrenza, le pasticcerie di WF e FM sono sicuramente la scelta più valida e più simile ai nostri gusti. In pratica, se siete in giro e volete mangiare, un pranzo da Whole Food non vi farà rimpiangere il ristorante. Al contrario, trovo che l’offerta di cibo pronto di Fresh Market sia in assoluto la peggiore del panorama locale. Cibi strettamente americani, pieni di salse e pasta stracotta, selezione di carni arrosto secche e poco invitanti non sono per nulla validi per un pasto al volo. In compenso, da Fresh Market è presente un kit cena molto carino. Ogni settimana offrono un pasto da assemblare e cuocere per solo 20$. Ad esempio, può esserci la fajitas, con una scelta di carne, le verdure pretagliate, tortilla, salsa e dessert. Oppure la Jambalaya, una specie di paella con riso, salsicce, verdure, proteine, spezie e macedonia. Insomma, è un modo carino per variare il menù, e risparmiare tempo e denaro.

Costco

Costco incarna il sogno americano. Enormi magazzini con confezioni famiglia dei prodotti più utilizzati. Per accedere è necessario essere soci della catena, ma una volta pagata la tassa iniziale, il risparmio ripaga dell’investimento iniziale. Si trovano prodotti uguali a quelli della grande distribuzione a quasi lo stesso prezzo, ma con confezione doppia o tripla. Non c’è assortimento di marche, nel senso che per ogni referenza c’è un solo brand, ma di solito è il più apprezzato o diffuso. Per oi italiani è un punto di riferimento per il Parmigiano Reggiano, il crudo Citterio, il cotto Principe, il panettone prodotto dalla Maina… Per gli americani invece è il negozio dedicato all’acquisto delle scorte di carne, del loro famoso pollo arrosto a 5 dollari e dei cibi pronti per i party. Un suo punto di forza è la Food court, dove è possibile acquistare un hot dog con Coca Cola a 1,5 dollari o un trancio di pizza per un paio di dollari.

Costco Food 4

Oltre a questi, che sono i più diffusi in questa zona, ci sono anche altri supermercati. Alcuni hanno una connotazione prettamente etnica, e servono la parte di popolazione di origine Latinoamericana, altri sono specializzati in un particolare settore, come ad esempio Wild Fork, che vende solo surgelati, prettamente carne, e vi si può trovare praticamente di tutto, dal coniglio allo struzzo, dal maiale intero all’agnello, oltre a una scelta infinita di beef, pork e pollo. Insomma, spero di aver tranquillizzato amici e parenti lontani, che sembrano essere davvero preoccupati sulla qualità della spesa in America. In realtà, dopo un primo smarrimento iniziale, dovuto forse all’eccesso di offerta, diventa abbastanza semplice districarsi tra qualità e offerte.

La ricetta del mese: Jambalaya

  • 500g di sovracosce di pollo
  • 200g salsiccia, possibilmente piccante
  • 1 lattina di pomodoro a pezzettoni
  • 1 cipolla media
  • 1 peperone a cubetti
  • 1 gambo di sedano a cubetti
  • 500 ml di brodo di pollo
  • 2 cucchiaini di spezie cajun (vedi sotto)
  • 150g di gamberi sbucciati
  • 150g di riso (parboiled tipo Uncle Ben, oppure tipo da risotto)

Mix Cajun:
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di aglio in polvere
2 ½ cucchiaini paprika
1 cucchiaino di pepe nero
1 cucchiaino di cipolla in polvere
1 cucchiaino di peperoncino
1 ¼ cucchiaino di origano
1 ¼ cucchiaino di timo secco
½ cucchiaino peperoncino in fiocchi
Mescolate le varie spezie e conservate in un barattolo chiuso. Per la ricetta ve ne serviranno solo 2 cucchiai

In una ampia padella a bordi alti, possibilmente la classica di ghisa, rosolate in un cucchiaio di olio le verdure, quando sono ammorbidite, aggiungete il pollo a cubetti e fatelo rosolare. Quando inizia a prendere colore, aggiungete la salciccia a fettine e fate asciugare l’acqua, mantenendo il fuoco alto. Quando la base è bella asciutta, versate il riso, il brodo caldo e le spezie. Coprite e fate cuocere piano coperto per 20 minuti.

Scoperchiate, aggiungete i gamberi e fate asciugare il fondo, controllando la cottura del riso.

Servite cosparso di prezzemolo tritato e accompagnate con salsa piccante a piacere

Enjoy!

Elena, Florida

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