Anche oggi vi porto a scoprire una parte del mio libro uscito a luglio del 2020, buona lettura:
“8 ottobre 2018. Ci svegliammo presto anche quella mattina. Più per la fame che per il fuso orario. D’altronde la sera prima non c’eravamo di certo abbuffati, quindi era assolutamente legittimo avere un po’ di fame. Come detto in passato, i Motel 6 non servivano la colazione, così una volta preparate le valigie e noi stessi, effettuammo il check-out e abbondammo quell’albergo così trascurato. La nostra prima tappa sarebbe dovuta essere un locale per far colazione, ma invece proposi ad Eva di andare a vedere Glass Beach e poi dopo avremmo mangiato. Di sicuro vedere il mare, gli scogli, i gabbiani e altri animali avrebbe avuto ancor più fascino se goduto di prima mattina, con il sole ancora basso.
Così da Hazel Street, girammo a destra per prendere la US 1. La’ percorremmo per alcune centinaia di metri fino a che non girammo a sinistra per prendere la W Elm Street, la quale dopo pochi metri finiva in un parcheggio, dove lasciammo la macchina e continuammo il nostro mini tour pre-colazione a piedi.

Il nostro intento era arrivare a Glass Beach, una spiaggia un po’ particolare vera e propria attrazione turistica del posto.
All’inizio del ventesimo secolo, questa spiaggia di Fort Bragg era una autentica discarica. I residenti gettavano dai promontori praticamente qualsiasi genere di cosa: suppellettili, immondizia di vario genere e, soprattutto, centinaia e centinaia di bottiglie di vetro. La spiaggia non ci mise molto a guadagnarsi l’appellativo di The Dump, la discarica appunto. Per molto tempo questo uso scriteriato continuò, peggiorando ulteriormente la situazione. Questo accadde fino addirittura al 1967, quando la North Coast Water Quality Board chiuse inevitabilmente l’accesso ad essa ed iniziò vari programmi per il suo recupero e la sua pulizia. Ripulita dai rifiuti più corposi, fu subito evidente che sarebbe stato molto difficile portare via anche tutto il vetro che si era accumulato in sessant’anni. Sarebbe stata un’opera quasi impossibile o comunque troppo costosa. Così rimase chiusa per altre decine di anni, durante i quali, mare e natura seguirono il proprio corso, continuando a levigare il vetro lasciato su di essa, esattamente come fa con le rocce e le conchiglie quando si crea la sabbia. Il risultato oggi è straordinario: una spiaggia dove, al posto della sabbia, si può camminare su del vetro colorato, talmente levigato da non presentare alcun pericolo. Glass Beach, oggi accoglie migliaia di turisti, per la serie: tutto è bene quel che finisce bene.
Trovarla non fu semplicissimo dato che come scoprimmo successivamente il cartello che indicava la discesa alla spiaggia, fu rimosso temporaneamente, forse per ripristinarlo o migliorarlo a seguito di una mareggiata. Per via di questa mancanza di segnalazione, continuammo il nostro trail verso sud con il risultato di raggiungere senza volerlo un’altra attrazione naturale abbastanza interessante: il Noyo Headlands Park. Lungo la strada dato il periodo, l’ora e le condizioni atmosferiche fu possibile vedere molti animali: cervi, scoiattoli e molte specie di uccelli. Stranamente non scappavano quando ci vedevano, sembravano abituati alla compagnia dell’uomo. Certo non si facevano accarezzare, ma almeno si potevano ammirare tranquillamente. Fu l’occasione di scattare moltissime foto, sia agli animali sia al paesaggio selvaggio.”
Se volete sapere come è andata a finire la nostra avventura a Fort Bragg, non vi resta che comprare il mio libro a questo link:
Inoltre se volete seguire i nostri (miei e di mia moglie Eva) viaggi negli USA, potete seguire la nostra pagina FB: I nostri pazzi viaggi negli USA
A presto.
Alessandro & Eva
I Nostri Pazzi Viaggi Negli USA