Sono da sempre fortemente convinta che perché un trasferimento in USA si dimostri positivo è necessario essere aperti alla diversità e al cambiamento. Uno degli ambienti dove credo questo sia maggiormente necessario ed evidente è il mondo del lavoro. Credo che la mentalità e l’approccio verso il lavoro, il modo di relazionarsi fra colleghi o verso clienti, fornitori ecc. sia completamente diverso.
È importante non dare per scontata che quella che magari è stata la nostra normalità in situazioni professionali passate si riproponga nella nuova realtà quotidiana.

Molta di quella che è la cultura del lavoro americana viene instillata nei ragazzi fin da giovani quando si rapportano con le loro prime esperienze professionali. E anche i percorsi scolastici sono calibrati per offrire un approccio molto più pratico e volto all’esperienza lavorativa, non solo ad un ambito prettamente accademico.
Per questo considerando anche che il bagaglio professionale precedente si è sviluppato in una realtà completamente diversa è bene tenerne conto fin da subito quando ci si affaccia ad un nuovo lavoro negli Stati Uniti.
E per subito intendo veramente subito prima ancora di iniziare in realtà a lavorare, ma quando ancora nella fase precedente si è alla ricerca di un impiego. Soprattutto se la speranza è che questa posizione lavorativa possa essere lo strumento per ottenere un visto lavorativo e quindi aprire le porte per un eventuale trasferimento in USA.
Anche in questo caso è fondamentale che facciate quante più ricerche possibili per conoscere al meglio il vostro settore nella realtà americana, capire quali possano essere le aspettative di un vostro eventuale datore di lavoro/ sponsor verso di voi, verso la vostra professionalità.
Non cercate uno sponsor, cercate una posizione lavorativa… può sembrare lo stesso, ma secondo me non lo è e può portare a vanificare gli sforzi della vostra ricerca come vi racconto in questo post:
Lavorare in USA e trovare uno sponsor
Valentina, Parole Sparse