
Vivere in America, a volte, non è affatto uno scherzo. E nemmeno un bel sogno. Anzi, in alcuni casi può diventare un vero e proprio incubo.
Come andare su certe spaventose montagne russe, scrive Antonella, nel suo bellissimo post Gli espatriati e quel continuo su e giù.
C’è però una differenza sostanziale: i brividi e la paura che si provano sballottati anche sulla più emozionante di queste giostre sono solo in parte paragonabili alle vicissitudini quotidiane, perché, quando sulle roller coasters urliamo terrorizzati, sappiamo tutti bene che si tratta di un’emozione pilotata. Tutto avviene in piena sicurezza, o almeno questo è quello che ci aspettiamo.
Nella vita di ogni giorno, invece, non abbiamo queste certezze e i vuoti d’aria ci sorprendono in un amen, senza lasciarci il tempo di allacciare le cinture: che nasate, a volte!
Negli USA, ho la sensazione che questo aspetto sembri molto più accentuato, rispetto all’Europa: la libertà pressocché illimitata di cui può usufruire un cittadino statunitense per accumulare benessere, in termini di ricchezze materiali e successo professionale, può arrivare a costare cara, in termini di rischio e mancata assistenza da parte di uno Stato che – questo occorre sempre sottolinearlo – tradizionalmente ti mette tanto a disposizione, pur di darti la possibilità di realizzare qualunque tuo desiderio.
Ma se poi commetti qualche errore, non concede sconti e lascia che sia tu stesso, con le tue forze, a rimediare per rimetterti in pista.
Perché poi – va detto anche questo – qui troverai sempre infinite piste nuove di zecca, pronte a darti un’altra possibilità, come non fosse mai successo nulla.
Insomma, vivere in Florida è un’esperienza unica ed emozionante, ma, come scrivo nel post “Vita all’ombra di una palma“, e come dice quel piccolo budda di mia figlia Micol, occorre sempre prestare attenzione alle… noci di cocco! 😉
Pietro, Provenzano’s blog