“Aggiungi un posto a tavola
Che c’è un amico in più
Se sposti un po’ la seggiola
Stai comodo anche tu
Gli amici a questo servono
A stare in compagnia
Sorridi al nuovo ospite
Non farlo andare via
Dividi il companatico
Raddoppia l’allegria”
Così cantava Jonny Dorelli nel musical omonimo di Garinei e Giovannini.
Questa canzone mi ha sempre fatto venire in mente feste, amicizia, ma soprattutto generosità verso il prossimo. Se c’è sincerità va bene dividere quello che si ha, che sia molto o poco. Non serve dare milioni: anche un dollaro, una scatoletta di pelati o un pacco di spaghetti possono fare la differenza. Con un dollaro qui ed uno da un’altra parte, un pacco di spaghetti e uno di cereali, si fanno i milioni che cambiano il destino di un progetto o si mettono insieme pacchi con prodotti di prima necessità che tolgono la fame a chi ne ha.
Gli Stati Uniti hanno tanti difetti, lasciatevelo dire da una persona che ci vive da tanti anni.
Una cosa però che ho sempre notato è la generosità dei suoi abitanti, sempre pronti a dare soldi e tempo per le cause più disparate. Che siano le raccolte di fondi per la scuola, per aiutare un ammalato a pagare le cure o per pulire un giardino pubblico: chi può dare soldi li dà, altrimenti si viene coinvolti in altri modi, per esempio facendo volontariato, preparando cibi caldi o dolci.
In questo anno martoriato dalla pandemia che si è portata con sè anche un aumento vertiginoso della disoccupazione, specialmente nelle fasce già più povere della popolazione, la generosità dei concittadini ha messo cibo sulla tavola dei bisognosi con le numerose Food pantry (letteralmente dispense del cibo) sul territorio.

Proprio oggi parlavo con un conoscente che mi diceva come molte delle food pantry siano riempite, stoccate dai ristoranti, con il cibo che gli avanza.
So di un caro amico, proprietario di un ristorante, che, nonostante quest’anno abbia anche lui parecchi problemi di budget, nella settimana delle elezioni il mese scorso ha donato decine di pasti agli scrutatori di seggi.
È normale per i genitori con figli in età scolare partecipare al volontariato a scuola e donare tempo e risorse alla scuola. Sono comunissime le raccolte per un progetto, come comprare i libri per la biblioteca scolastica, oppure pagare una gita o un viaggio ad un compagno bisognoso che altrimenti non potrebbe parteciparvi.
Ci sono raccolte di scarpe e vestiario o giochi in contenitori lasciati negli androni delle scuole ed università, ma anche di negozi e banche e nessuno ruba da essi.
Se durante tutto l’anno questo è vero, nel mese di dicembre le raccolte si moltiplicano. Questo mese vi porto a scoprire cosa si sono inventati gli abitanti di Milwaukee per aiutare il prossimo.
A tutti voi Buone Feste!
Claudia, Un’alessandrina in America
Una canzone molto popolare in casa mia, proprio per il motivo del tuo post.
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Io la canticchio sempre quando ho ospiti e preparo la tavola!
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