Quando qualche anno fa mio marito, all’epoca “boyfriend”, mi ha invitata dai suoi genitori per la festa del Ringraziamento nel sud della California, da brava Italiana cresciuta con Bay Watch e con il davanzale di Pamela Anderson che scorrazzava felice su una spiaggia 365 giorni l’anno, ho iniziato a mettere in valigia i costumi da bagno pensando di lasciarmi alle spalle per qualche giorno le temperature polari del Kansas. A quel punto il futuro marito mi guarda perplesso e mi dice: “Ma che fai? Guarda che non andiamo al mare, ma a Big Bear Lake”.
In quel momento vengo a scoprire che esiste quella che avrei poi ribattezzato la “finta California”
ovvero una una localita’ sciistica a meno di due ore di macchina da L.A., con cime innevate e cottages in legno manco fossimo sulle Dolomiti, alla facciaccia mia che speravo di trovare palme, sabbia e surfisti in ogni angolo. Ma che scherzo era mai quello?
Così, un po’ delusa dal dover lasciare la crema solare nel Midwest, sono partita pensando che saremmo finiti in qualche posto dimenticato da Dio e coperto di neve. La prima sorpresa è arrivata al mio post poco entusiasta su Facebook, in attesa dell’aereo: “’A raga’ sto a anda’ a Big Bear”.
Una marea di commenti estasiati hanno invaso la mia pagina. In Italia conoscevano tutti Big Bear Lake, tranne me, ma come era possibile??? E perché il continuo riferimento ai Forrester, alla nota soap opera “Beautiful” (che io non guardavo) e alla socievolissima Brooke Logan?
Comincio a googolare e scopro che i Forrester avevano una baita a Big Bear dove nella migliore delle tradizioni telenovelesche è successo di tutto: matrimoni, divorzi, parti, liti, tentati omicidi… Quale momento migliore per dire alla folla impazzita del web che il mio ancora sconosciuto suocero è stato addirittura il sindaco di Big Bear per due mandati!? A quel punto non vedevo l’ora di arrivare… e facevo bene!
Non so se abbia molto a che fare con la telenovela, ma Big Bear e’ un posto magico che amo con tutto il cuore, dove ho passato i Thanksgiving più belli della mia vita e per cui in questo mese rinuncio a raccontarvi di sole mare e palme Hawaiane.
Big Bear Lake
Big Bear Lake, verdissima località a 2000 metri di altezza che affaccia su un enorme lago artificiale, con il suo snowboard invernale, km di sentieri e le gite in barca estive, è un piccolo angolo di paradiso in cui si rifugiano tutto l’anno gli abitanti di LA che cercano un po’ di sollievo dalla grande città. Durante la Pandemia è stata presa letteralmente d’assalto per scappare da una metropoli diventata ancora più soffocante.

Il lago cristallino è circondato dalle montagne e dalla foresta di pini Ponderosa e pochi sanno che la vallata è stata scoperta nel 1845 in seguito ad una “litigata” tra cow-boys e nativi americani. Essendo il luogo popolato da Orsi Grizzly, la vallata fu nominata Bear Valley (purtroppo è rimasto solo il nome, gli orsi si sono estinti e sono stati cacciati senza controllo e l’ultimo è stato ucciso nel 1906). Nel 1855, dove ora si trova Big Bear Boulevard è stato scoperto l’oro e questo rese la zona il centro del gold-rush tipico di quel periodo storico e la popolazione aumentò a dismisura. Il lago è in realtà una riserva creata dall’uomo nel 1884 e fu chiamata Big Bear Lake.
Oltre alle attività all’aria aperta e gli intrattenimenti sportivi, il cuore della città è un gioiello! Un piccolo villaggio con strutture in legno con boutique, negozietti e ristoranti.
Il periodo più bello per andare e’ senza dubbio tra il Ringraziamento e Natale, quando le luci rendono tutto magico e sembra di essere in un film della Hallmark (quelli un po’ patetici e smielati, tutti con la stessa trama ma che fanno tanto Natale). Il giorno del Ringraziamento, per i più sportivi, la città organizza la maratona del Thanksgiving (Turkey Trot) ma quest’anno sarà un evento virtuale. La sera si accendono le luci del grande albero di Natale ed è un’atmosfera veramente magica. Il Black Friday, usanza che non amo, praticamente non esiste.

Nonostante non sia un segreto il mio amore per le Hawaii, confesso di essere molto triste di non poter andate a Big Bear per il Ringraziamento quest’anno. Mi manca l’idea di vivere quell’atmosfera, il camino, il menù tipico riproposto per giorni, il football in tv che non guardo, gli smores buonissimi che fa mio suocero. E’ stato un anno duro e continua ad esserlo per via del Covid, ed anche se il quarto giovedì di Novembre non potrò essere nella mia amata baita alla Hansel e Gretel cercherò comunque di essere grata per quello che ho e vivere al massimo lo spirito di questa festa che sta per arrivare. Come dicono qui, be grateful and happy turkey day.
Gobble gobble Italia!
Sara, Hawaii