Diciamoci la verità, quando si tratta di cibo noi Italiani siamo difficili da accontentare… e vorrei ben vedere!!!
Amo molto gli USA, ma se penso agli anni passati in Kansas devo ammettere che sono stati molto dolorosi dal punto di vista alimentare. Carni rosse a pranzo, cena e colazione coperte con salse dolciastre, verdure limitate a pannocchie e patate, panetti di burro mascherati da dolci, insomma non proprio la nostra dieta Mediterranea.
Le Hawaii sono state una vera rinascita dal punto di vista culinario e la mia salute ringrazia; pesce fresco, verdura a km zero, frutti tropicali che sanno di sole e mare e non di container (e che a differenza del Kansas non sopravvivono sei mesi in frigo!!!) e dolci che sanno di dolce ma non di diabete.
La cosa che mi ha colpito non è solo la qualità del cibo, ma la varietà che non ti annoia mai, perché se è vero che questo è l’ultimo baluardo dell’occidentale America, siamo già con un piede in Asia e le cose che ho avuto l’opportunità di mangiare qui non le ho trovate da nessun’altra parte! Non solo, la cucina Hawaiana è il risultato della complessa storia di immigrazione e colonizzazione che ha caratterizzato queste isole e ancora oggi troviamo in tavola piatti tipici dei Nativi Hawaiani, cibi Europei introdotti dai missionari e animali e piante portati dai viaggiatori Polinesiani arrivati a bordo di canoe dalle Isole Marchesi.
Ovviamente quando si parla di cibo Hawaiano si parla di poke, pronunciato “poche” e non “pochi” come dicono in inglese e in qualche locale italiano che si atteggia e sbaglia. Invito tutti ad assaggiarlo, dimenticherete il sushi e diventerete poke-dipendenti!
Ciao, mi chiamo Sara e mangio poke tutti i giorni a pranzo, noncurante dell’alto indice glicemico del riso!!!
Il Poke può essere paragonato al sashimi Giapponese, il pesce freschissimo, di solito il tonno (ahi), viene tagliato a cubetti, marinato con diverse salse e servito su un una ciotola di riso.
Un altro gigante della cucina Hawaiana è il Kailua Pig, affumicato per ore e ore e condito solo con del sale locale. Si scioglie in bocca! Inoltre, sebbene non sia proprio un pasto leggerissimo a 30 gradi, il lunch plate è un piatto imperdibile con il suo riso e la mac salad che accompagnano le proteine (pesce o carne, spesso fritti). Quando leggete mac salad non vi lasciate ingannare, non è verdura ma della pasta un po’ scotta coperta di maionese. State pensando che schifezza, vero? Vi sbagliate, è buonissima e no non lo restituisco il passaporto Italiano dopo questa affermazione!
La frutta poi è veramente paradisiaca; le ananas e i lilikoi (frutto della passione) hanno un sapore unico al mondo e ti sembra di mangiare un dolce che allo stesso tempo di disseta. E ancora cibi asiatici di ogni tipo, di cui il Thai è decisamente il mio preferito con delle varianti mai trovate prima, come la Pad Thai ai calamari. Il solo cibo che proprio non riesco a farmi piacere è il POI, pappetta ricavata dalla radice del taro che è molto simile alla nostra patata. E va beh, glielo perdono e mi consolo con una malasadas, che è come il nostro bombolone alla crema e quindi averlo scoperto mi ha regalato una gioia particolare! Purtroppo, rispetto all’ America continentale i prodotti Italiani sono difficili da trovate, ma non poteva essere tutto perfetto, no?

Se organizzate un viaggio alle Hawaii, dimenticate catene famose e ristoranti canonici e buttatevi alla ricerca dei famosi food trucks (i miei preferiti a North Shore) e food shacks che vi riserveranno delle vere e proprie gemme culinarie! Enjoy!
Sara, Hawaii