I miei quarant’anni alla scoperta dell’America

Qualcuno di voi ha mai vissuto una relazione a distanza?
Ma non una distanza fatta di poche centinaia di chilometri che vi permettono di stare insieme anche a weekend alterni, bensì una distanza di oltre 6500 chilometri con tanto di oceano nel mezzo!
E come se non bastasse, non solo non potete vivere insieme alla vostra dolce metà, ma non riuscite nemmeno a sbarazzarvi della metà precedente perché il procedimento del vostro divorzio ha dei tempi a dir poco biblici, mica come negli Stati Uniti che nel giro di massimo quattro mesi si riesce a chiudere un matrimonio!

Ma d’altronde si sa, ogni lungo viaggio inizia con un primo passo e tutti i miei innumerevoli passi mi hanno portato negli Stati Uniti all’età di 42 anni, insieme a mia figlia dodicenne.

Troppo tardi per ricominciare? Mai.

Il mio, più che un viaggio verso il sogno americano, è stato un viaggio verso il sogno di una vita insieme dopo oltre cinque anni di lacrime versate negli aeroporti, ma se proprio devo dirvela tutta, io in America non ci volevo andare.

Non è semplice ambientarsi poiché non è una vacanza ma è per sempre, e mettendo da parte la nostalgia dei propri cari lasciati in Italia, è difficile appassionarsi alla nuova vita specialmente se ancora non si lavora, non si hanno amici e si vive in tempo di pandemia.

Qui a volte notiamo quelle che per noi sono stranezze (a partire dall’alimentazione) e così un bel giorno io e mia figlia abbiamo deciso di documentarle per raccontare la nostra vita qui, dapprima ai nostri cari e poi a qualcun altro.

E sapete cosa è successo? Che quest’idea ha avuto un effetto terapeutico su di me, e ho lentamente imparato ad apprezzare i luoghi che ci stanno ospitando, perché riesco a vederli con occhi diversi, attraverso l’entusiasmo delle persone che ci seguono e sognano di vivere negli Stati Uniti!

Si sa che tenere un diario personale è una delle terapie naturali più potenti contro insicurezza, confusione o alti e bassi e ormai nell’era dei social, Facebook è diventato il nuovo diario.

Non è facile nemmeno trasferirsi da una città con secoli di storia come Roma, ad un continente che di storia invece ne ha poca.

Ma siamo nel New England, piena di luoghi in cui fu fatta la storia americana come Plymouth, dove nel 1620 sbarcarono i primi Padri pellegrini della Mayflower in fuga dall’Inghilterra. O come Boston, che fu teatro di numerosi eventi legati alla Guerra d’Indipendenza.

L’architettura dell’epoca vittoriana spesso ci avvolge, facendo da contrasto alla modernità.

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E così io e mia figlia abbiamo deciso di andare alla scoperta dell’America, perché ogni scusa è buona per passare del tempo con i propri figli e per riempire il bagaglio dei propri ricordi insieme, con la certezza che scopriremo tanti tesori nascosti!

Segui: Dodo e Mimi alla scoperta dell’America

Sabrina, Massachussetts

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3 pensieri riguardo “I miei quarant’anni alla scoperta dell’America

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