Sono una emigrata. Vivo negli Stati Uniti da molti anni, prima in Pennsylvania e poi in Wisconsin, e se mi seguite, sapete che sono anche diventata cittadina americana.
Questo non toglie che a me, come a molti miei connazionali che abitano lontano dalla penisola a forma di stivale, sia rimasto un cuore italiano… e mi emoziono.
Le emozioni che provo variano dalla rabbia per alcune situazioni, all’affetto per le persone lontane o per certi luoghi, alla nostalgia quando riconosco un italiano in giro ancora prima di sentirlo parlare, alla gioia nell’ascoltare musica italiana usata in situazioni inaspettate come in un ristorante, in un negozio o usata come colonna sonora di un film.
Esempi ce ne sono tanti: sono sempre pronta a sentire quella stretta al cuore e talvolta a versare qualche lacrimuccia.
Ma le emozioni più forti le provo quando trovo un cibo italiano.
E allora succede che devo farne scorta.
Basta che sia italiano e devo averlo!
Da qualche mese io e mio marito ci siamo messi a dieta, ma questo non mi impedisce di acquistare comunque quel gelato “made in Italy” o quei biscottini buoni che mi ricordano tanto quelli che mangiavo da piccola.
Negli anni e’ diventato sempre più facile trovare prodotti italiani, ma molto spesso i prodotti italiani sono meteore sfuggenti. Li vedi al supermercato, li compri sognando di averli per sempre a disposizione, torni 2 settimane dopo e non li trovi più.
Allora non rimane che farne scorte, tanto che, secondo me, io ho quella che chiamo la Malattia delle scorte.
Claudia, Un’alessandrina in America
Io, una volta ho trovato una bottiglia di Chinotto San Pellegrino in un supermercato e ho cominciato a correre per le corsie incurante degli sguardi altrui, con con la bottigli sollevata al cielo come se avessi vinto la Coppa del Mondo…
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Ecco, vedi che mi capisci? Il chinotto me l’ero dimenticato: ti racconto questa. Fino a qualche anno fa andavamo a Chicago in auto molto spesso, anche solo per fare lo spesone di cose italiane. Avevamo scoperto un supermercato italiano dove si trovava di tutto e non ti dico la pacchia. Ma quella volta che avevamo trovato il chinotto? Ne avevamo comprate 48 bottigliette!!! Avevamo riempito il cofano di quello: non ti dico la faccia della cassiera!!! Claudia
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