Dopo le gioie della frutta, che vi ho raccontato la volta scorsa, adesso passo ai “dolori” della verdura.
Infatti, se è facile modificare l’approccio verso la frutta, che è comunque un compendio al pasto, non lo è altrettanto nei confronti della verdura.
Le verdure richiedono conoscenza del prodotto, per essere cotte nel modo migliore. E, soprattutto, fanno parte del nostro bagaglio culturale molto più della frutta. Quasi tutti i piatti della nostra cucina sono legati a un tipo di vegetale particolare. Pomodori, zucchine, melanzane, cime di rapa, peperoni… ognuno ha una ricetta di riferimento e un ricordo nella nostra vita.
Gli americani stravolgono completamente il nostro concetto di contorno, nel bene e nel male.
Tra le cose positive, ogni piatto che si ordina al ristorante è accompagnato da vegetali compresi nell’entree (piatto principale). Possono essere broccoli al vapore, fagiolini, carote, asparagi..con una caratteristica: sono stati buttati in acqua bollente, contato fino a 30, e scolati. Diciamo che ci si può giocare a freccette. Per noi italiani, immangiabili. Però, diciamo, apprezzo il gesto, che mi piacerebbe essere abbracciato anche dai ristoranti nostrani, dove per un piatto di contorno chiedono da 5 euro in su. Un’altra cosa positiva, è che al supermercato trovi praticamente tutto. Ma cose di cui noi ignoriamo quasi l’esistenza: rutabaga, manioca, kohlrabi, bok choi, rabarbaro, zucca spaghetti, potrei continuare all’infinito. Il paradiso? Mica tanto, perché, di contro, si trovano solo zucchine verdone, quelle che in Italia usiamo per il minestrone, insapori e spugnose. I pomodori sono aciduli, acquosi, anemici. Va meglio a melanzane, peperoni e broccoli. Le patate meritano un post a parte, visto che qui le chiamano per nome e hanno una dignità che noi italiani non immaginiamo neanche.
Dunque, capite bene che il problema grosso è interfacciarsi con queste verdure “locali”. Non si tratta di sbucciare un mango. Si tratta di capire come cuocerli, valorizzarli e, soprattutto, apprezzarli. Tra le scoperte piu’ interessanti, la zucca spaghetti. Piatto amato dalle diete, permette di ricavare, dalla polpa della zucca cotta in forno, , saporiti filamenti, analoghi agli spaghetti, da condire con burro e parmigiano, formaggio fuso, sughi di verdure o di bacon, per dare vita a piatti unici gustosi e sani.
Analogamente ai frutti di bosco, un’altra passione degli americani, sono i funghi. Scordiamo però i porcini e le varietà europee. Qui i funghi che si trovano al supermercato sono champignon chiari e crema, oyster, shitake, portobella. In pratica, lo stesso fungo coltivato declinato in più varianti. Buoni, per carità, ma ecco, non danno molto spazio alla fantasia. Tuttavia, a onor del merito, li trovo più saporiti delle varietà italiane e ne faccio un ampio uso.
Tra le passioni degli americani, indubbiamente la parte da leone la fanno i cavoli. Broccoli, cavolfiori, cavoli cappucci, cavoletti di Bruxelles. Ognuno viene valorizzato, venduto naturale o lavorato nei modi più incredibili che vi vengano in mente. Puoi trovare tralci di cavoletti di Bruxelles, ancora attaccati allo stelo, così come “riso” e base per pizza di cavolfiore, julienne di broccolo o di cappuccio, pronti per fare la coleslaw. E, spesso, si mangiano crudi. Nei vassoi del pinzimonio ci sono sempre, a fianco alle carote, al sedano, alle mele, anche ciuffetti di cavolo crudo da inzuppare nell’hummus. Il cavolo, con la sua versatilità, la facilità di pulizia e la veloce cottura, rientra di diritto nella top five delle verdure a stelle e strisce.
Dalle statistiche risulta che in USA si mangi poca verdura, pochissima. Per quel che posso vedere, è come sempre, un fattore anche economico. La verdura è carissima. Una melanzana può costare 4-5 dollari. 500g di carne per spezzatino possono costarne 6,50. Una vaschetta di pomodorini da 200g costa sui 3-4 dollari, un Big mac $3,99 dollari, 50 mcNugget in offerta, $9,99. E sono già pronti, non devono essere puliti dagli scarti, cotti, conditi
Capite bene che non è questione di educazione al cibo sano, ma di possibilità di acquisto. Non per niente, qui a Fort Lauderdale, di verdura se ne consuma in abbondanza. L’amore per il fitness, il caldo, il benessere economico, fanno sì che si consumino tante verdure. Ai compleanni dei bimbi o ai party in piscina, non mancano mai enormi vassoi di verdure accompagnate da hummus (salsa di ceci) o da guacamole (salsa di avocado). Purtroppo immagino che la stessa abbondanza di cibo sano non compaia con la stessa frequenza nelle zone meno abbienti.
Da parte nostra, cerchiamo di non farci mai mancare la porzione di verdure a ogni pasto. Insalata di avocado e pomodorini, verdure miste grigliate, torte di verdura o semplicemente verdure bollite fanno parte delle nostre lunch box o delle cene in famiglia. Nonostante l’abbondanza di prodotti “esotici”, confesso che la nostra dieta è rimasta ancorata alla tradizione italiana, lasciando davvero poco spazio a prodotti che non conosciamo. Un posto speciale, però, lo hanno le pannocchie: sono sempre succose, saporite, dolci, sono entrate di diritto nei nostri contorni preferiti.
Il piatto che vi consiglio questo mese è una ricetta non ricetta. Piatto veloce, saporitissimo, utile per utilizzare anche un avanzo di verdure grigliate
Teglia di formaggio, verdure e pane

Per 3 porzioni.
due cup (circa 2 bicchieri medi) di verdure grigliate* tagliate a cubotti di circa 1,5cm
Due cup di pane casereccio raffermo tagliato come le verdure
400g di queso blanco (un formaggio messicano) o Feta o Linea Osella o Primosale tagliato a cubotti come i precedenti
una decina di pomodorini ciliegini
Olio, sale spezie, capperi, olive, cipollotto a piacere
In una ciotola, mescolare gli ingredienti, aggiungere olio se non presente nelle verdure, aggiungere origano e, se si vuole, olive a rondelle, o capperi o cipollotto. Lasciar riposare circa 10 minuti e infornare a 200°C finchè il formaggio non è ammorbidito e il pane bello croccante. Lasciar intiepidire e gustare, magari con una insalata fresca.
Il pane che resta all’interno assorbe il liquido delle verdure e del formaggio. Quello esterno conferisce croccantezza e profumo.
E’ ottima tiepida, ma anche fredda resta comunque molto gustosa.
*nel mio caso le verdure sono melanzana, zucchina, cipolla, funghi, peperone, carota fatte a cubotti, condite con olio e sale e messe su un cesto da griglia. Cotte, mescolando continuamente, sulla fiamma di un grill a gas finchè non sono arrostite fuori ma ancora sode.

Fatemi sapere!
Elena, Florida
Una opinione su "La verdura, poche gioie e tanti ”dolori”"