Quando ci trasferiamo negli Stati Uniti, noi Italiani ci ritroviamo in un immenso “luna park culturale” e ogni piccolo aspetto ci suscita interesse, curiosità, meraviglia. Ma è solo vivendo la quotidianità che si riescono a cogliere tante sfumature culturali che i turisti non potrebbero cogliere. Lavorare per un’azienda americana, frequentare un college, partecipare a un barbecue del 4 luglio o alla festa del Thanksgiving con degli americani born and raised, fare shopping nei negozi, aprire un conto bancario, acquistare un’auto, guardare canali televisivi americani, soprattutto quelli locali, sono tutte occasioni che ci fanno conoscere questo popolo così vivace e imprevedibile.
Dopo qualche anno però la meraviglia cede il passo alla normalità e per questo motivo suggerisco sempre agli Italiani appena arrivati in USA, che magari hanno un blog o un canale YouTube dedicato agli States, di registrare, scrivere e parlare il più possibile delle loro impressioni soprattutto durante i primi mesi. Perché dopo, tutto sbiadisce.
A questo proposito, alcuni anni fa decisi di stilare una lista di “100 delle cose che ho imparato in America”, per riassumere le mie prime impressioni americane.
Ne uscì fuori una lista, a mio parere, abbastanza simpatica e interessante. Sapete come funziona il credit score? E sapete che servire il coniglio con le patate ad una cena con americani potrebbe creare problemi? E sapete che quando un americano vi chiede una sigaretta per strada solitamente insiste per pagarvela 25 centesimi? E che prima di salire sul treno non si oblitera il biglietto? E che in pasticceria dicono “One cannoli” e “Two cannolis”?
Ne ho scritte 100. Se vi interessa potete leggerle tutte sul mio blog.
Torno a Vivere in America.