Da quando ho iniziato a frequentare colui che poi sarebbe diventato mio marito, quello del college football è sempre stato un rumore di sottofondo nella mia vita.
Il football è uno sport che non mi ha mai particolarmente entusiasmata, dei ragazzi venerati come degli dei in terra che si inseguono, si ammucchiano, e spesso si fanno male, tutto nel tentativo di proteggere una palla ovale e portarla dall’altra parte del campo. Come tante altre persone anche io ho seguito annualmente il Super Bowl, la finale del campionato professionistico, solo per le pubblicità inedite e per lo spettacolo musicale che si tiene a metà partita. Sentivo parole come “touchdown”, “linebacker”, “Hail Mary pass”, “Heisman Trophy” galleggiare nell’aria ma, oltre ad una conoscenza passiva dell’argomento, non sono mai andata oltre. Poi un giorno ho avuto l’occasione di vedere di persona una partita allo stadio…
Sarà riuscita questa nuova esperienza a trasformarmi in una sportiva o sarò rimasta, come mio costume, l’antropologa mancata che ama osservare i comportamenti delle persone?
La risposta al quesito la troverete continuando a leggere: The great football show!
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