Il bello degli Stati Uniti è la diversità, e questa la si può trovare anche nello sport. Si passa dall’agonistico football al rilassante baseball, con in mezzo l’hockey e il basket.
Ogni città e stato ha i propri sport preferiti e, seppur il football sia lo sport più seguito in America (e il Super Bowl l’evento più seguito al mondo), non è sbagliato dire che il baseball sia lo sport americano per eccellenza.
Innanzitutto perché è uno sport fondamentalmente per bambini, un passatempo fra padre e figlio, da giocare al parco o nel giardino di casa propria. Qualcosa che è ben più complicato con gli altri tre sport. Secondariamente è quello con il minor contatto fisico, quindi meno violento, che si avvicina maggiormente alla concezione di sport che si ha in America.
Qui, infatti, non si va alla stadio per assistere alla partita e tifare solamente. Si partecipa invece a tutto lo spettacolo che c’è intorno. Grigliate pre partita, attività all’interno dello stadio (o per meglio dire, ballpark) come esposizioni riguardanti la storia della squadra, ristoranti, negozi e quant’altro. Si ascolta l’inno mettendosi la mano sul cuore, si mangia un hot-dog condito da una birra ghiacciata, si ascolta la musica nei momenti di pausa e via dicendo. Non esiste il concetto di tifoseria che c’è invece in Italia e in Europa.
Un’altra ragione è che il baseball è l’unico dei quattro grandi sport che si gioca d’estate. E’ quindi vissuto come un’attività di relax, da vivere nei momenti liberi con amici e famiglia. Si può essere tifosi di una squadra o di un’altra, ma difficilmente vedrete grandi manifestazioni di tifo nel baseball (a meno che siano le World Series).
Concettualmente, il baseball esprime il carattere americano, che ancora una volta si dimostra indipendente e autonomo, rispetto ai canoni più europei.
Ne ho parlato in questo articolo, con le parole di Renata Serracchioli, espatriata in America, che ci offre una visione diretta dello sport americano più gioioso e spassionato.